Da sola con 4 figli dai 4 ai 15 anni, appena ha capito che la scuola avrebbe chiuso, Mara ha scelto di lasciare il lavoro perché "non posso lavorare da casa e quindi - racconta - o rinuncio o do il mio stipendio a una tata, sempre che venga".
"Lavoro in una casa di cura e, vista la situazione - spiega la mamma - ho preferito stopparmi. Sono separata e il padre dei bimbi non può venire tutti i giorni, quindi mi sono presa del tempo per stare con i bambini anche perché la mia terzogenita, che va alle elementari, ha bisogno di essere seguita, ha difficoltà di apprendimento e la maestra mi ha detto che riesce a seguire la dad, ma va aiutata". Mara, che durante la prima ondata di Covid, un anno fa, aveva continuato a lavorare, affidando i 4 figli alla madre anziana, questa volta si è "rassegnata" a restare a casa.
"Sono anche rappresentante di classe, sapevamo che le scuole avrebbero chiuso presto, ma non trovo giusto - sottolinea - chiudere dall'oggi al domani e so che anche le maestre ci sono rimaste male, pensavamo tutti di poterci organizzare per lunedì". E invece l'annuncio della zona arancione rafforzato è arrivato improvviso e oggi "è stato un giorno perso, perché a parte la maggiore, che essendo alle superiori era già in dad al 50%, gli altri faranno lezione da lunedì, la dirigente non ha avuto il tempo materiale di stendere gli orari".
In tutto questo, "sono anche grossi sacrifici economici: ho dovuto mettere internet a casa per loro e gli ho dovuto comprare un pc perché il cellulare non bastava, ora vedremo come andrà da lunedì, quando inizieremo la settimana 'pesante': Sofia, la maggiore, farà 6-7 ore, Samuel di 12 anni ha due rientri di pomeriggio, Maila che è alle elementari dovrebbe fare 9.30-12-30 e per il piccolo Lorenzo, che fa la materna, ancora non si sa nulla".
I ragazzi "sono stufi, a Maila piace la scuola, stare con i compagni, mentre la grande, che già aveva finito le medie a casa, ora che iniziava a conoscere i nuovi compagni si ritrova ancora davanti a un pc. Sono stressati e lo capisco, io gli ho già detto di mettersi l'anima in pace che a scuola tra 10 giorni non si torna di sicuro, speriamo solo - conclude - di non andare oltre la Pasqua".
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