A Milano, come nella maggior parte
d'Italia, quasi tutte le statue sono dedicate a figure maschili.
Per Terre des hommes "è il momento di cambiare prospettiva" e lo
si può provare a fare subito, con un gioco prospettico grazie al
quale tre mini statue al femminile sembrano prendere il posto di
alcuni monumenti cittadini, ovviamente maschili.
Le "mini statue" ritraggono Malala, premio Nobel, attivista e
simbolo dei diritti di tutte le bambine, posta davanti al
monumento a Indro Montanelli negli omonimi giardini, e poi
Nandhini, la coraggiosa 14enne indiana scappata dal suo
matrimonio forzato e Rita Levi Montalcini, modello e guida per
un'intera generazione di donne nella scienza. Le installazioni
per l'8 marzo sono anche l'occasione per rilanciare la petizione
#UnaStatuaPerLeBambine, promossa lo scorso giugno per chiedere
al Sindaco di Milano di dedicare una statua a tutte le bambine e
ragazze.
"Inserire le donne, le bambine e le ragazze - dice
l'onorevole Lia Quartapelle - nel racconto delle vie e delle
piazze di Milano è un modo per cambiare prospettiva. Per vedere
le cose da un altro punto di vista ed è proprio quello che
serve, in questo 8 marzo così faticoso per tantissime donne
italiane". Aggiunge la Presidente della Commissione Pari
Opportunità del Comune di Milano, Diana De Marchi: "a Milano,
non abbiamo statue di donne che hanno fatto grande la nostra
città, il nostro Paese e il mondo. È una mancanza alla quale
dobbiamo porre rimedio, lo stiamo facendo in tutti i luoghi in
cui possiamo raccontare le storie delle donne. Io sono
entusiasta di questa iniziativa e, a livello comunale, non solo
la appoggiamo ma faremo di tutto per realizzare concretamente
una statua per le bambine nella nostra città".
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