Si sono radunati questa mattina
fuori dalla sede di Regione Lombardia i ristoratori e
proprietari di pubblici esercizi milanesi per protestare contro
il governo al grido di 'Basta, siamo stremati'.
Sotto accusa soprattutto le risorse economiche destinate da
governo, Regione e Comuni nei confronti del settore dei
ristoranti, bar, pizzerie, pasticcerie, discoteche, pub,
gelaterie e locali serali, giudicate insufficienti per evitare
il fallimento di migliaia di attività del settore. Al centro
delle polemiche anche le lungaggini che stanno portando alla
definizione dei contenuti del nuovo pacchetto di aiuti per le
imprese più colpite dalla pandemia.
"Al momento non abbiamo neanche i parametri su come
verranno erogati, se non vedere alcune bozze che nel giro di
poche ore vengono smentite, per poi essere riproposte con
modalità diverse ma che non specificano i miliardi di euro messi
a disposizione del settore, ma che invece provocano ansia,
delusione, incredulità e rabbia a noi imprenditori dopo aver
perso mesi di lavoro importanti per salvare le nostre imprese"
ha affermato Alfredo Zini, ristoratore milanese da generazioni e
portavoce di tanti colleghi in difficoltà.
"Chiediamo a tutte le forze politiche che compongono la
maggioranza di questo governo guidato dal professor Mario Draghi
di approvare il decreto in tempi rapidissimi, cosi da poter
salvare imprese e posti di lavoro - ha concluso Zini -. inoltre
chiediamo a tutti i prefetti di intensificare i controlli perché
in queste ultime settimane vediamo il dilagare di un abusivismo
di massa".
Fra le richieste anche quella di riformare la Legge Bersani
in favore di una moratoria che impedisca nuove aperture nel
settore cosicché chi ha maggiormente patito le chiusure
dell'ultimo anno possa ritornare a far rivivere la città quando
l'emergenza sarà superata.
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