Caffè e brioches ma solo seduti al
tavolo e all'aperto. Con l'ingresso in fascia gialla per i
milanesi cambia il rito del caffè al bar, non più al banco,
sempre un po' di fretta perché c'è da scappare in ufficio, ma
seduti al tavolo all'aperto perché così prescrivono le nuove
regole. Chi ha tempo si siede volentieri a gustarsi un espresso,
il primo non da asporto dopo tanto tempo, ma tanti scelgono
ancora il caffè da asporto da bere per strada o in piedi fuori
dal bar. "Queste regole sono un casino - ha sentenziato il
cameriere di un bar che si trova accanto alla stazione di
Cadorna - le persone qui passano di fretta e vogliono bere il
caffè al banco, in pochi si siedono al tavolo. A pranzo la
situazione cambierà penso". In centro lungo corso Vittorio
Emanuele, la via dello shopping che costeggia il Duomo, i bar
stanno dando gli ultimi ritocchi ai tavolini all'aperto in
attesa del pranzo. Ma per quanto riguarda le colazioni non c'è
molto via vai. "La vediamo malissimo questa zona gialla perché
siamo arancioni dentro il locale e gialli fuori - ha spiegato un
dipendente di un bar sul corso -. La gente non si siede al
tavolo per bere un caffè ma solo per mangiare, speriamo per
pranzo. La colazione è impraticabile". Tra gli avventori molti,
appunto, decidono di prendere il caffè da asporto: "ci manca
quello al banco", hanno spiegato alcuni di loro. Poi c'è chi si
sarebbe seduto al tavolo ma ha trovato tutto pieno, come un
ragazzo fuori da un bar in piazza San Babila: "Ci sono pochi
tavolini e tutti occupati quindi ho deciso di prendere il solito
caffè da asporto", ha spiegato. I clienti "non sanno nemmeno
loro cosa fare - ha aggiunto il titolare - queste tegole mandano
in confusione e complicano il lavoro".
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