"Era probabile che eventi del genere si potessero verificare. L'importante è che non si verifichino più. Bisogna chiedere alle persone il rispetto delle misure di sicurezza. Mi auguro e spero che non aumentino i contagi, ma questo lo potremo dire tra due settimane". Così il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha commentato gli assembramenti dei tifosi interisti ieri sera in piazza Duomo per la festa scudetto. "Speriamo - ha aggiunto Fontana - che situazioni di questo genere non abbiamo determinato nessuna conseguenza e speriamo che in futuro si evitino ulteriori scene di questo genere perché onestamente rischiano di essere un po' pericolose. Speriamo che arrivi prima la vaccinazione".
"La gioia la si può comprendere però credo che su di essa debba prevalere il senso di responsabilità: 121mila morti devono averci insegnato qualcosa. Onorare la loro morte vuol dire evitare assembramenti", ha detto a Sky TG24 il presidente del Consiglio Superiore di Sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli. "Tutte le occasioni di assembramento - ha aggiunto - vanno assolutamente evitate, ivi compresi i festeggiamenti dei tifosi della squadra di calcio che ha vinto il campionato".
"Quando il popolo dei tifosi, in modo assolutamente spontaneo e non organizzato, scende in strada per festeggiare lo scudetto atteso da anni, bisogna necessariamente coniugare le ragioni della prevenzione del contagio con la gestione dell'ordine pubblico e con la tutela della incolumità delle persone - dichiara in una nota il prefetto di Milano, Renato Saccone -. Abbiamo valutato che chiudere piazza Duomo, spazio urbano ampio e con numerose vie di esodo, sarebbe stato inevitabilmente occasione di ancora più densi e rischiosi assembramenti, sotto ogni profilo". "Di fronte a trentamila tifosi esultanti, circa diecimila nel picco in piazza Duomo - aggiunge il prefetto Saccone - non si usano idranti, né ha senso transennare una città. Si opera per evitare incidenti di qualsiasi natura, che non ci sono stati, per ridurre nei tempi le manifestazioni di festa, con il rispetto del 'coprifuoco', per salvaguardare le tante attività commerciali e della ristorazione e il diffuso passeggio domenicale di un pomeriggio primaverile in zona gialla, così come è stato". "Con questo approccio, sono stati previsti e approntati servizi mirati e flessibili, con la consapevolezza che la gestione dell'ordine pubblico è un delicato equilibrio tra interessi non sempre collimanti, i cui risultati positivi non sono facilmente visibili perché consistono spesso in "ciò che non accade".
"Sala non poteva far entrare 20.000 tifosi in uno stadio che ne contiene 80.000, invece di tacere e scappare? Milano ha ancora un sindaco?": è quanto scrive su Twitter il leader della Lega Matteo Salvini. Subito la replica del sindaco di Milano, Giuseppe Sala: "L'ex Ministro dell'Interno, Matteo Salvini chiede: 'Sala non poteva far entrare 20.00 tifosi in uno stadio che ne contiene 80.000?'. La risposta è no. Innanzitutto perché gli stadi sono chiusi. E poi, come entrano ed escono 20.000 tifosi senza assembrarsi?". Sala ha poi aggiunto al suo post sui social l'hashtag #ministropercaso, riferito a Salvini.