Mentre rimane ancora "in fase di spegnimento" il grattacielo di via Antonini a Milano, distruto dall'incendio scoppiato ieri, arrivano le prime considerazioni degli inquirenti che indagano sull'origine delle fiamme. I pannelli di rivestimento del grattacielo milanese sono "bruciati come il cartone", dice chi indaga sulle cause
e sulle responsabilità del maxi rogo, spiegando che "evidentemente" il materiale con cui sono stati realizzati non
era ignifugo.
Il sistema antincendio della Torre dei Moro, inoltre, presentava diverse "criticità" e in particolare le "bocchette" dell'impianto da attivare manualmente funzionavano fino al
quinto piano, non erano attive tra il quinto e il decimo, mentre hanno funzionato in parte tra il decimo e il diciottesimo piano. Le scale, invece, hanno consentito alle persone che stavano lasciando il palazzo di scendere in sicurezza, perché hanno un meccanismo che evita che il fumo possa entrare nelle scale stesse.
"L'incendio formalmente ancora non è estinto completamente - ha spiegato Giuliano Santagata, comandante dei vigili del fuoco di Milano - Mai vista a Milano una cosa così. È probabile che la facciata fosse fatta di materiale molto combustile".
"La magistratura è già al lavoro per chiarire la dinamica dell'accaduto. Il mio auspicio è che le responsabilità siano accertate con rapidità". Lo ha scritto sui social il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parlando del palazzo distrutto dall'incendio."La Torre del Moro è stata costruita poco più di 10 anni fa e non è accettabile che un edificio così moderno si sia dimostrato del tutto vulnerabile - ha aggiunto Sala che ieri era sul posto per verificare la situazione -. Ieri la nostra città ha vissuto ore di profonda preoccupazione per le fiamme che hanno avvolto la Torre del Moro, nel quartiere Vigentino".
Tra le ipotesi un cortocircuito al 15esimo piano, dove si sono originate le fiamme, come dimostra un video agli atti dell'inchiesta realizzato da un residente della zona, tra le ipotesi al vaglio di inquirenti e investigatori sul caso del terribile incendio della 'Torre dei Moro' in via Antonini, a Milano. Al momento, comunque, come precisato dagli inquirenti, non è possibile ancora avere risposte precise sulle cause del maxi rogo. Da Roma, intanto, per condurre le indagini sono arrivati anche gli specialisti del Nucleo investigativo antincendi dei Vigili del Fuoco.
L'incendio, iniziato attorno alle 17.45, ha interessato due civici, il numero 32 e il numero 34 di Via Antonini, dove abitano, secondo quanto si è appreso, circa 70 famiglie.
C'è anche Mahmood, il vincitore del Festival di Sanremo 2019, tra i residenti del palazzo. Lo hanno confermato alcuni residenti. "Lo vedevamo sempre", ha detto una ragazza.
Il racconto:
"Abbiamo sentito odore di fumo e siamo subito scappati via. Non pensavo fosse così grave": è quanto ha raccontato all'ANSA una donna residente nel palazzo di via Antonini, divorato dalle fiamme. La donna è scappata dal 15/o piano da dove sarebbe partito il rogo. "I vigili del fuoco mi hanno detto che sarebbe partito dall'altro lato del mio piano - continua la donna - dove vive un ragazzo che dovrebbe essersi messo in salvo".
"Per ora non abbiamo segnalazioni di vittime o feriti": è quanto ha detto il sindaco di Milano Beppe Sala intervenuto in via Antonini sul posto. "Una ventina di persone sono uscite senza problemi - ha aggiunto - ora i vigili del fuoco entrano casa per casa sfondando le porte per vedere se qualcuno è rimasto dentro. Siamo positivi rispetto al fatto ci sia stato tempo uscire ma finchè il controllo non viene fatto non possiamo esserne certi".