Aveva sagome di legno in stile poligono nella sua casa Rocco Sallicandro, il 72enne che ieri ha ucciso con 2 colpi di pistola al petto un vicino, il 34enne Francesco Spadone, al culmine di una lite scoppiata nel cortile di un condominio nella zona sud-ovest di Milano e che resta dai contorni vaghi e ritenuti "futili" da investigatori e inquirenti.
Nell'appartamento del pensionato i carabinieri hanno scoperto una sorta di piccolo poligono, con fori di pistola sulle sagome e anche nelle pareti dell'abitazione, a dimostrazione del fatto che l'uomo, incensurato, utilizzava impropriamente le tre pistole che aveva regolarmente denunciato.
Sallicandro si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha comunque detto al pm di essere dispiaciuto per quanto accaduto a Spadone e alla sua famiglia, riportando il movente dell'omicidio in un quadro di esasperazione che andava avanti da tempo. Secondo quanto raccontato al magistrato dal 72enne, Spadone lo insultava continuamente e in più occasioni lo avrebbe minacciato di occupargli la casa per darla ad amici extracomunitari.
Inoltre, sempre secondo quanto dichiarato dall'arrestato, Spadone gli avrebbe contestato numerose volte di essere un fastidio per i propri genitori (che vivono nell'appartamento sotto Sallicandro) perché ogni volta che apriva il rubinetto sentivano il rumore dello scrosciare dell'acqua nelle tubature.
Alcuni testimoni hanno anche spiegato che la grigliata nel cortile era stata organizzata dalla vittima in memoria di un altro amico deceduto.
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