La crisi dovuta al Covid nel 2020
ha fatto aumentare le persone in stato di povertà nel territorio
della Diocesi di Milano, che hanno chiesto aiuto alla Caritas
per fare la spesa, pagare le bollette di luce e gas, l'affitto o
la rata del mutuo. E quattro persone su dieci precipitate nella
povertà durante la pandemia non si sono però ancora risollevate
come rivela l'ultimo Rapporto sulla povertà realizzato
dall'Osservatorio della Caritas Ambrosiana su un campione di
utenti dei centri di ascolto.
Secondo il Rapporto, presentato a Milano, il 41% di chi
aveva chiesto aiuto alla Caritas per la prima volta nel 2020, ad
un anno di distanza, non è uscita dallo stato di bisogno. Un
dato più alto che nel resto del Paese dove coloro che erano
entrati per la prima volta nel sistema di assistenza lo scorso
anno e non ne sono ancora usciti sono 29,7%. In particolare, tra
i 'nuovi poveri' rimasti schiacciati sotto le macerie sociali
lasciate dal Covid un terzo sono donne sole con figli minorenni
a carico.
In questo quadro gli aiuti pubblici non sono stati una rete
di protezione adeguata. Secondo il monitoraggio condotto nella
diocesi di Milano nel 2019 e nel 2020 quasi la metà dei poveri
aiutati da Caritas Ambrosiana (il 48,7%) non ha beneficiato del
Reddito di cittadinanza. Mentre oltre la metà (54%) di tutti
coloro che lo hanno ricevuto sostiene che è comunque troppo
basso rispetto al costo della vita. "Il rapporto mette in luce
come vada assolutamente riformato il sistema degli aiuti
pubblici: dagli ammortizzatori sociali al Reddito di
cittadinanza", ha osservato Luciano Gualzetti, direttore di
Caritas Ambrosiana. Nel 2020 sono state 12.461 le persone che si
sono rivolte ai servizi di Caritas Ambrosiana. Solo negli ultimi
tre mesi dello scorso anno, all'interno del campione preso in
considerazione, sono state 1.625 le persone che non erano mai
state incontrare prima. Hanno chiesto aiuto alla Caritas
Ambrosiana per lo più le donne (56,1%), gli stranieri (57,7%).
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