"Anche l'Italia, come la Francia, prenda posizione contro una campagna promozionale che, di fatto, promuove l'uso femminile dell'hijab e ha il coraggio di definire l'utilizzo del velo quale simbolo di libertà". Così Alessandro Corbetta, consigliere regionale lombardo della Lega, interviene in merito alle polemiche scaturite intorno alla campagna del Consiglio d'Europa contro l'islamofobia.
"Sappiamo che molto spesso non si tratta di una libera scelta ma di una vera e propria coercizione, per non dire sottomissione della donna - aggiunge il consigliere regionale del Carroccio -.
Sono inaccettabili questi spot pubblicitari che cercano di far accettare una visione errata della realtà, di far passare il concetto che il velo sia da rispettare in quanto si tratterebbe, sempre e comunque, del frutto di una libera scelta della donna".
"E' già curioso che il Consiglio d'Europa, che ha fra i propri scopi la promozione dell'identità culturale europea, produca spot contro una presunta islamofobia, ancora più sconcertante che la campagna si trasformi in una pubblicità a favore dei lati più controversi della religione musulmana - spiega ancora Corbetta -. L'Europa dovrebbe invece difendere le proprie conquiste di libertà e di emancipazione femminile.
Sarebbe utile poter contare su campagne promozionali e di educazione civica da parte delle istituzioni europee, ma con messaggi in direzione opposta, che promuovano le pari opportunità, la libertà e i diritti della donna anche nelle comunità musulmane".
"Il governo Draghi - conclude Corbetta - e i rappresentanti italiani in Europa, a partire dal presidente del parlamento europeo Sassoli, si facciano sentire con forza affinché iniziative simili non vengano più proposte"
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