Settemila ettari di foresta e circa
3 milioni di metri cubi di legname danneggiato nelle aree già
devastate dalla tempesta Vaia. La causa è il bostrico, un
coleottero che si nutre prevalentemente di alberi deboli o morti
ma che, grazie alla sovrabbondanza di legname schiantato, ha
cominciato ad attaccare le piante sane. E' l'allarme diffuso da
Etifor, società di ricerca partecipata dall'Università di
Padova.
In prospettiva, entro 5 anni, si stima che i metri cubi di
legname bostricato, quindi inutilizzabile o di scarso valore,
supereranno gli 8,7 milioni già abbattuti da Vaia, con un danno
economico per la filiera del legno pari a circa 350 milioni di
euro, oltre ad un ingente danno ambientale: 11 milioni di
tonnellate di CO2 rilasciate dalle foreste morte, oltre alla CO2
che non verrà catturata, pari a quelle emesse mediamente in un
anno da 5 milioni di automobili. La tempesta Vaia, nell'ottobre
2018, ha colpito 494 Comuni tra Lombardia, Veneto, Trentino Alto
Adige e Friuli Venezia Giulia per un totale di 42.800 ettari di
bosco danneggiati e due miliardi di danni complessivi tra
infrastrutture, edifici e patrimonio ambientale. Sono quindi
state studiate analoghe infestazioni di coleotteri scolitidi a
carico di conifere danneggiate da eventi simili come "Gudrun"
in Scandinavia (2008); "Vivian" e "Lothar" in Germania, Francia
e Svizzera (2010).
"Non esiste un'unica soluzione applicabile a tutti i contesti
- spiega Jacopo Giacomoni, di Etifor - ma svariati interventi
declinabili a seconda delle caratteristiche del territorio e del
livello di gravità dell'epidemia. La forma di lotta più efficace
contro il bostrico è la rimozione del materiale schiantato e di
quello infestato in tempo utile, bloccando così le larve in fase
di sviluppo, ma purtroppo non è sempre possibile percorrere
questa strada".
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