La Regione Lombardia ha stanziato
200.000 euro per la videosorveglianza e la vigilanza privata
all'esterno dei caseggiati popolari dell'Aler in tre quartieri
di Milano: Lorenteggio, Mazzini e San Siro. Lo ha annunciato
l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato in una
conferenza stampa congiunta con l'assessore regionale alla Casa
Alessandro Mattinzoli.
Nell'area metropolitana, gli interventi sono previsti a
Cernusco sul Naviglio, Cinisello Balsamo e Garbagnate Milanese.
Fondi (poco più di 4 mila euro) anche all'Aler Pavia-Lodi, per
la videosorveglianza di via Polli a Sant'Angelo Lodigiano.
"Vogliamo rendere i quartieri sicuri. Questi primi interventi
avranno carattere sperimentale. L'obiettivo è quello di
identificare i responsabili di atti di inciviltà e di eventuali
reati e possono costituire prove per le indagini giudiziarie",
ha spiegato De Corato.
I vigilantes, novità del provvedimento, serviranno come
"sentinelle" delle possibili situazioni di illegalità.
L'assessore infatti ha tenuto a precisare che "compito della
vigilanza privata è quello di supporto e ausilio alle Forze
dell'ordine. Spetta poi alla Polizia o Carabinieri procedere,
eventualmente, all'arresto". In particolare, "telecamere e
vigilanza servono in particolare per segnale all'autorità di
pubblica sicurezza le occupazioni abusive entro le 48 ore così
da intervenire in flagranza di reato senza provvedimento
dell'autorità giudiziaria e procedere allo sgombero".
Telecamere e sorveglianza privata "sono necessari per
garantire più sicurezza negli edifici Aler dei quartieri più
difficili di Milano e provincia" ma da soli "non bastano", ha
evidenziato Mattinzoli. "Regione Lombardia e Comune di Milano
devono lavorare insieme per dare un messaggio di legalità.
Tolleranza, rassegnazione comprensione dell'illegalità non
possono più essere le caratteristiche di una città che vuole
essere attrattiva, moderna ed efficiente. Per questo è
necessario avviare, anche col Prefetto, un piano sgomberi degli
abusivi", ha aggiunto l'assessore, favorevole anche all'impiego
dell'Esercito per presidiare i quartieri più a rischio.
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