Luca Lucci, il capo della Curva Sud milanista, tra gli arrestati di oggi a Milano nell'inchiesta per traffico di droga della Squadra mobile, coordinata dal pm Leonardo Lesti, sarebbe stato "al vertice dell'organizzazione" pianificando "l'attività illecita senza mai partecipare attivamente, impartendo direttive attraverso il software Encrochat, installato su un telefono cellulare Bq Aquaris" in suo possesso e con "utenza telefonica olandese". Lo si legge nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Fabrizio Filice.
Il meccanismo messo in piedi da Luca Lucci e i suoi amici della curva milanista era considerato talmente sicuro che nelle intercettazioni degli investigatori il capo ultras, già al centro di pesanti vicende giudiziarie, veniva definito "inattaccabile". Invece è stato 'tradito' dal suo stesso metodo, che si basava sulle comunicazioni fatte tramite criptofonini, i telefoni cellulari che criptano messaggi e telefonate. La svolta è arrivata quando, nell'aprile 2020, la magistratura francese insieme a quella olandese sono riuscite, per altre vicende giudiziarie, a sequestrare i server di uno dei più noti fornitori di questi strumenti, il sistema EncroChat su cui si appoggia una delle più note marche, la Bq Acquaris.
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