CLAUDIO BALZARETTI, EVA, IL GIALLO
DELLA MELA (San Paolo, pp. 272, euro 20.90) - Eva, il giallo
della mela. Il tema è subito chiaro dal titolo scelto dal
biblista Claudio Balzaretti per i tipi delle edizioni San Paolo.
E' un'indagine appassionata e rigorosa sul frutto proibito che,
nel pensiero comune, è appunto identificato nella mela del
Paradiso terrestre. Eppure essa non è presente nel racconto
biblico. Chi è stato, quindi, a posizionare la mortifera mela
nel giardino dell'Eden? Quando nacque la sua leggenda e come è
diventata vulgata? L'autore indaga strutturando il volume come
un'inchiesta vera e propria, con indiziati e prove a carico,
muovendo da un assoluto, tra i più diffusi e antichi nella
civiltà occidentale che, appunto, è la mela del peccato
originale.
Seguendo un rigoroso metodo storico e filologico, Balzaretti
seleziona e analizza una possente mole di materiale materiale
per smontare fantasiose ipotesi. Il punto focale è la
letteratura profana e religiosa, ma nello stesso tempo il volume
offre spunti interessanti di storia della gastronomia, tra
antichi ricettari e la contestazione (motivata) fake-news
storico-gastronomiche prive di fondamento, riportando invece
alcune curiosità: come l'aneddoto dove si rivela che Filippo
Maria Visconti (ultimo duca di Milano della dinastia viscontea)
amava addirittura mangiare le mele "del paradiso" cotte nel
formaggio!
Inoltre, chi mai penserebbe che nella categoria "mele" si
annoverano limoni, arance, cedri, pesche e albicocche? E che
differenza c'è tra le mele e i pomi? Risposta non facile,
considerando anche che il Pomo d'Adamo nella letteratura del
Cinquecento e del Seicento non è la nota prominenza laringea,
bensì "una specie d'arancio e limone innestati assieme". Un
processo storico e goloso, insomma, che sicuramente smonta più
di una certezza.
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