La Biblioteca Nazionale Braidense
di Milano rende omaggio a uno dei più importanti disegnatori del
XX secolo, Saul Steinberg, con una mostra che aprirà al pubblico
domani, 6 ottobre e fino al 26 novembre, dal titolo 'Saul
Steinberg. Up Close'. E in questa rassegna il genio, noto anche
per le sue copertine del New Yorker, si potrà conoscere davvero
da vicino grazie all'importante donazione di opere dell'artista
alla Braidense da parte della Saul Steinberg Foundation di New
York.
In mostra ci saranno quindi non solo disegni ma anche opere
realizzate con timbri, oggetti di legno, lastre di metallo,
maschere di carta, piccole pitture a olio e molti riferimenti e
omaggi all'Italia e a Milano, città dove Steinberg visse per
otto anni, dal 1933 al 1941, e dove studiò Architettura al
Politecnico. Nato in Romania da una famiglia di origine ebraica
fu costretto a lasciare l'Italia a causa delle leggi razziali.
Quella allestita in Sala Maria Teresa "è una mostra
eccezionale e per l'occasione - ha spiegato James Bradburne,
direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense
- abbiamo deciso di aprire per la prima volta in 120 anni la
cosiddetta Porta Santa della Biblioteca che la collega con la
Pinacoteca di Brera. Una apertura che andremo a ripetere per
ogni mostra della Braidense".
La mostra su Steinberg, curata da Francesca Pellicciari,
arriva dopo l'omaggio di un anno fa della Triennale, dove già in
parte era stata presentata la generosa donazione della
Fondazione Steinberg. L'esposizione alla Braidense è arricchita
da un prestito di quindici ritratti dalla New York Public
Library che Steinberg ha realizzato dal vivo ma non solo a
personaggi come Jean Paul Sartre, Costantino Nivola e alla
Regina d'Inghilterra probabilmente copiandolo da qualche
copertina. Ad accompagnare il racconto delle opere è lo stesso
disegnatore con i testi tratti da conversazioni che aveva
intrattenuto con il grande amico Aldo Buzzi negli anni '70.
Questa donazione unita alla raccolta, già presente alla
Braindese, dei giornali Bertoldo e Il Settebello completa un
percorso, visto che Steinberg aveva iniziato a collaborare nei
suoi anni milanesi proprio con il bisettimanale umoristico
Bertoldo.
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