/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

'Ndrangheta, gup: in Brianza industria protezione-estorsione

'Ndrangheta, gup: in Brianza industria protezione-estorsione

Motivi condanne clan Oppedisano. Anche una cena da ex calciatore

MILANO, 18 novembre 2022, 11:05

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Le "organizzazioni mafiose" sono "industrie della protezione privata", nella sua "forma più minacciosa che fa affidamento sulla capacità, se necessario, di usare la forza". Un'industria "che per la 'ndrangheta ha un nome commerciale che può essere speso con successo anche in Brianza".
    Lo scrive il gup di Milano Guido Salvini nelle motivazioni della sentenza con cui a ottobre ha condannato con rito abbreviato 4 persone, tra cui Domenico Larocca (10 anni di reclusione), "uomo di fiducia" di Michele Oppedisano, presunto boss della cosca Pesce radicata in Brianza, già condannato dopo il famoso blitz 'Infinito' del 2010 e nipote di Domenico Oppedisano, "Capo Crimine della 'ndrangheta" in Calabria.
    Un'inchiesta dei pm della Dda Paola Biondolillo e Sara Ombra dalla quale, come si legge nelle motivazioni, è emerso il meccanismo "dell'estorsione-protezione" nei confronti di un gruppo di promotori finanziari. Sistema grazie al quale i clan si approfittano "del bisogno fingendo di aiutare ad affrontarlo, ma poi volgendo quasi interamente la situazione a proprio favore". Il gup ricostruisce la "doppia trappola" nella quale sono finiti tre promotori finanziari e anche una cena nel ristorante milanese dell'ex calciatore Giuseppe Sculli (non indagato in questa indagine), "il cui nome è più volte emerso in indagini su tali ambienti criminosi", che sarebbe servita per siglare l'accordo "sulla protezione".
    Michele Oppedisano, che ha scelto il rito ordinario, è stato mandato a processo (prima udienza il 15 dicembre a Monza) per associazione mafiosa, estorsione e altri reati. Nell'abbreviato riconosciute provvisionali di risarcimento per l'associaizone Wikimafie, col legale Marco Griguolo, da sempre "impegnata" nel contrasto al "radicamento" delle mafie in Lombardia.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza