(ANSA) - MILANO, 16 DIC - Gianni Brera a tutto tondo: il
giornalista, lo scrittore, l'uomo di cultura, l'inventore di
neologismi che hanno fatto linguaggio. "Il Pelè dei
giornalisti", come ha voluto definirlo oggi l'ex grande
centravanti e commentatore Josè Altafini, è stato ricordato a 30
anni dalla sua tragica scomparsa in un incontro a Milano nella
sede di Banco Bpm.
Organizzato dal Glgs-Ussi Lombardia (Gruppo lombardo
giornalisti gportivi) e dal Panathlon Milano, l'evento -
intitolato "Gioan Brera fu Carlo", come amava definirsi Brera -
è stato animato dalle testimonianze di colleghi, di amici e
studiosi "brerologi", del figlio Franco Brera, di Altafini e del
giornalista Filippo Grassia, presidente del Panathlon Milano,
nel ruolo di conduttore. Tra gli intervenuti, anche il
presidente dell' Unione Stampa Sportiva Italiana (Ussi)
Gianfranco Coppola, il vicepresidente vicario Riccardo Signori,
i presidenti del Glgs, Gabriele Tacchini, e dell'Associazione
della Stampa Internazionale (Aips), Gianni Merlo. Un contributo
filmato è venuto da Massimo Gramellini, che ha espresso tutta la
sua riconoscenza a Gianni Brera per averlo appassionato e
inconsapevolmente avviato al giornalismo grazie alla lettura dei
suoi scritti.
Come "padrone di casa", l'avv.Umberto Ambrosoli, presidente
di Banca Aletti e Fondazione BPM, ha sottolineato l'impegno
della banca nel sostenere la pratica sportiva a tutti i livelli,
soprattutto in funzione sociale nei confronti delle giovani
generazioni. Poi Gianni Brera, morto nel dicembre 1992 in un
incidente stradale nella "sua" Bassa Padana, è stato il
protagonista di una celebrazione ben lontana dall'ufficialità,
ma fatta di mille ricordi e testimonianze anche divertenti
sull'uomo e sul giornalista, spaziando dal mondo professionale a
quello privato, a quello letterario e culturale. (ANSA).