Spetterà al Tribunale milanese
decidere su una causa di risarcimento danni intentata contro il
Comune di Milano e la Regione Lombardia da un cittadino che
lamenta di essersi ammalato di "bronchite acuta, irritazione
agli occhi ed alla mucosa nasale e faringea" per i livelli di
inquinamento troppo alti rispetto a quelli fissati dalla
normativa "a tutela della salute umana".
Lo ha deciso la Cassazione sbrogliando così una pura
questione giurisdizionale, dato che l'azione legale avviata dal
cittadino era già passata per un giudice civile e poi
rimbalzata, su decisione proprio del Tribunale di Milano, al Tar
della Lombardia. Tribunale amministrativo che, dal canto suo,
nel maggio dello scorso anno, ha sollevato davanti alla Suprema
Corte la questione sulla competenza a decidere. E da qui ora il
rinvio degli atti al Tribunale civile milanese, come richiesto
anche dal sostituto pg Corrado Mistri.
A fondamento "della domanda", scrive la Cassazione "sta una
pretesa che si basa sulla tutela di un diritto fondamentale -
quello, appunto, alla salute - che, non tollerando compressioni
neppure da parte dei pubblici poteri, mantiene sempre la sua
natura di diritto soggettivo, non degradabile ad interesse
legittimo, con conseguente devoluzione della causa alla
giurisdizione del giudice ordinario". Nel suo ricorso l'uomo,
difeso dall'avvocato Giampiero Amorelli, aveva fatto notare, tra
le altre cose, "che le sue condizioni di salute miglioravano nel
corso della fine settimana, tempo che solitamente egli
trascorreva al mare" e che "aveva ad un certo punto deciso di
lasciare la città di Milano e di trasferirsi a Genova".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA