Sua figlia Elena "ha detto cose che
non stanno né in cielo né in terra": così Franz di Cioccio, tra
i fondatori della Pfm, ha risposto all'ANSA che gli ha chiesto
un commento sul libro della figlia, 'Cattivo sangue', uscito lo
scorso 4 aprile. Nel libro la 48enne attrice rivela la sua
sieropositività e parla anche della chiusura del rapporto con il
padre.
"Mia figlia è qui, è pensabile che io sia così?" ha chiesto
Di Cioccio riferendosi alla figlia maggiore, Cinzia, che ha
voluto essere presente alla presentazione alla stampa del nuovo
album live della Pfm, "The event - Live in Lugano', oggi a
Milano. "Ho letto e non sono interessato" ha detto ancora Di
Cioccio a proposito del libro della secondogenita, aggiungendo
che "questo libro l'ha resa famosa ma deve capire che deve
rendere conto alle persone, non a me". Dal suo punto di vista,
la figlia "ha un rapporto conflittuale con sé, non si possono
scrivere cose così, forse per lei è un modo di venirne fuori".
Nel libro infatti Elena parla di esperienze traumatiche come il
suicidio della madre, Anita Ferrari, che si è tolta la vita
sette anni fa. "Non ho niente da perdonare, se vuole vendere
libri..." il commento del padre. Da parte sua, Cinzia ci tiene a
dire che quella di Elena "è una visione, io non sono stata una
bambina traumatizzata, ma le scelte sono personali". Così come
quella di rilevare i dettagli della morte della madre, "una
scelta, quella di mia madre, che richiede profondo coraggio e
per cui ho grande rispetto" ha detto Cinzia, spiegando che per
questo non ha sentito di condividerne i dettagli oltre una
stretta cerchia di persone. Ma questo svelamento "ha creato
un'ulteriore unione nella famiglia, abbiamo un'altra sorella,
figlia di mia madre e del suo secondo marito, con cui - ha
concluso - mi sento". "Ognuno vive l'infanzia e i genitori dal
suo punto di vista, io sono grata .- ha concluso - di aver avuto
genitori così che mi hanno resa ciò che sono".
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