Avevano apparentemente una vita
normale i due uomini di origine egiziana arrestati questa notte
nelle loro case nel Milanese per terrorismo.
Uno dei due, il più giovane, "faceva attività di
indottrinamento nei confronti dei figli e in particolare di
quello più piccolo, adolescente". ha spiegato il pm milanese
Alessandro Gobbis in conferenza stampa.
Quando sono stati arrestati la notte scorsa, si trovavano
entrambi nelle proprie abitazioni in compagnia delle famiglie e,
a quanto è stato riferito, "non hanno opposto alcuna
resistenza". Tutti e due gli indagati, inoltre, hanno un lavoro:
uno era stato "un piccolo imprenditore edile, e adesso fa il
muratore", mentre l'altro ha sempre lavorato come "dipendente".
A quanto emerso dalle indagini, la loro attività di proselitismo
avveniva soltanto sul web, con minacce fra l'altro agli ebrei.
"Raccapriccianti" alcuni dei video trovati con bambini che
sparavano a prigionieri. Entrambi avevano una competenza
sull'uso delle armi-
Il più giovane, inoltre, "stava cercando di fare un viaggio
in Turchia - ha sottolineato Gobbis -, che è la porta per andare
nei territori dell'Isis. Quando non scriveva nei vari gruppi,
molte delle sue ricerche online erano inerenti la Turchia".
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