"Da ragazza mio padre mi picchiava
perché non voleva giocassi a football americano. Era uno sport
da maschi, secondo lui, e diventava molto violento. Mi buttava
via l'attrezzatura, il casco, il para spalle e io andavo a
riprenderla prima che passasse la nettezza urbana. Prendevo le
botte perché non mi accettava per quello che sono. Ora sono
capitana della nazionale di flag football, che dal 2028 sarà
sport olimpico e ho partecipato attivamente alla campagna per
convincere il Cio". E' il racconto della violenza domestica
subita da Nausicaa Dell'Orto, la capitana della squadra
Nazionale femminile, intervenuta all'inaugurazione della seconda
palestra Gold Gym's a Milano.
"Le cose devono cambiare - evidenzia Dell'Orto all'ANSA -.
Anche per questa ragione ho collaborato con Fondazione Milan per
il programma 'Assist' con cui vai a dare supporto alle comunità,
alle carceri e alle donne che vivono situazioni difficili e
faccio parte della associazione Medea che si occupa del problema
della violenza sulle donne, raccogliendo fondi per case rifugio.
Il caso di Giulia Cecchettin è solo l'ultimo ed è inquietante
pensare che appena abbiamo saputo della sua scomparsa abbiamo
tutti pensato che l'avesse uccisa".
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