I cinque figli di Silvio Berlusconi
hanno deciso di mettere in vendita almeno parte delle molteplici
proprietà immobiliari dell'ex premier, deceduto lo scorso 12
giugno. Per questo, a quanto apprende l'ANSA, è stato dato un
mandato di vendita che riguarda ad esempio Villa Gernetto, la
struttura Settecentesca vicino a Lesmo in Brianza dove il
Cavaliere voleva aprire la sua università del libero pensiero,
che è di proprietà di Fininvest. Nessuna intenzione comunque di
mettere in vendita Villa San Martino ad Arcore.
"Nostro padre - aveva detto Marina Berlusconi nell'intervista
a Bruno Vespa pubblicata nel suo ultimo libro 'Il rancore e la
speranza' - amava la vita, la luce, il viavai delle persone.
Villa San Martino deve rimanere così, viva: vogliamo che resti
la sede di riunioni di lavoro, oltre che, naturalmente, il punto
di incontro della nostra famiglia. È quello che lui avrebbe
desiderato".
Insomma un punto fermo. E' stato però dato il mandato di
vendita anche per altri dei numerosissimi cespiti.
Si parla di Villa Certosa in Sardegna, che avrebbe una stima
fra i 250 e 300 milioni di euro che è di proprietà di Idra (una
delle immobiliari che fanno riferimento alla holding Dolcedrago,
che ha in pancia la maggior parte degli edifici) . Sempre a Idra
fanno riferimento Arcore e villa Grande a Roma, a Essebi Real
Estate villa La Lampara a Cannes.
Di Fininvest direttamente è la proprietà, oltre che di Villa
Gernetto, del palazzo di via Paleocapa a Milano dove si trova la
sede della società e dei terreni di Costa Turchese, vicino a
Olbia. Ci sono poi proprietà che erano direttamente di Silvio
Berlusconi, come Villa Campari a Lesa, sul lago Maggiore, quella
di Antigua, villa Due Palme a Lampedusa, e oltre cento
appartamenti a Milano.
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