"Ho scritto alla Basile. 'Tolga di mezzo questa cosa, che è falsa, si scusi, altrimenti la dobbiamo querelare'. Non mi ha risposto, quindi domani (oggi, ndr) penso che provvederemo per la querela". Così, in una dichiarazione all'ANSA, Luciano Belli Paci, il figlio di Liliana Segre. La senatrice a vita è stata duramente attaccata in un video dall'ex ambasciatrice Elena Basile, secondo la quale Liliana Segre sarebbe tormentata "solo dal pensiero dei bambini ebrei".
"Ho voluto scrivere alla Basile, le ho mandato una mail, facendole osservare che aveva detto una cosa completamente falsa. Mia madre ha ripetuto sempre, anche da Fabio Fazio, che lei non fa distinzioni, che le fanno una pena infinita i bambini di tutte le nazionalità, di tutte le fedi, quelli israeliani e quelli palestinesi. Quindi quello che ha detto Basile è una cosa totalmente falsa".
"Mia madre - ha aggiunto il figlio di Liliana Segre - già nei giorni scorsi aveva detto che era per lei un periodo di terribile abbattimento per questa situazione generale. Francamente essere insultata sanguinosamente da un personaggio che si dovrebbe presumere di una certa cultura, come la Basile, ed essere accostata addirittura ai nazisti, perché i nazisti, dice la Basile, avevano cura solo per i propri bambini e mia madre farebbe la stessa cosa, ebbene supera i limiti di qualunque possibilità di tolleranza e decenza. Siamo al di là del bene e del male".
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