Ilaria Salis che spalanca una gabbia da uccelli e ne esce con il pugno chiuso alzato, in compagnia di alcune colombe bianche e arcobaleno: è il murale realizzato dall'artista Cristina Donati Meyer in via Disciplini, vicino al consolato generale di Ungheria, a Milano, per chiedere la liberazione dell'attivista, a un anno dal suo arresto a Budapest.
"Da un anno un'antifascista italiana è detenuta in condizioni oscene e degradanti per la dignità umana in un carcere ungherese, senza che il governo italiano - dice Cristina Donati Meyer - abbia mai mosso un dito per trovare soluzioni alternative o per riportarla a casa". "Per quanto ancora dovremo assistere allo spettacolo disumano di una donna in catene e guinzaglio, trascinata nei tribunali dell'inquisizione magiara?", si chiede l'artista milanese.
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