Più buone notizie per migliorare
l'umore e vedere ciò che di positivo c'è nel quotidiano, dalla
famiglia, all'amore, all'amicizia, fino ai piccoli gesti
quotidiani. Otto italiani su dieci sentono questa necessità
perché hanno la percezione che ci sia una netta prevalenza di
notizie negative sul mondo diffuse dai media, lo pensano sette
persone su dieci, con una conseguenza sullo stato d'animo tra
pessimismo e preoccupazione (quasi 4 italiani su 10). Lo rileva
la ricerca demoscopica di AstraRicerche 'Un mondo più buono'
commissionata da Mulino Bianco che punta a cambiare il punto di
vista del quotidiano per ricordare agli italiani che il buono
esiste. A sostenere il messaggio è una campagna di comunicazione
dal titolo 'C'è un mondo più buono'.
A colpire maggiormente l'umore degli italiani sono le notizie
di cronaca nera (43%) contro le storie di altruismo, di
generosità e di bontà (19,2%), le notizie di attualità
internazionale (14,6%) e nazionale (12,3%). Se per il 39,7% non
è sempre facile vedere il buono nel mondo circostante, 1
italiano su 4 ci riesce abbastanza. Nonostante la percezione
degli intervistati sul mondo che li circonda sia comunque
riconducibile ad una realtà non facile, rimangono maggioritari i
sentimenti positivi, come la curiosità (58,1%), l'interesse
(52,9%), l'entusiasmo e l'eccitazione (37,7%).
Quando le notizie diffuse dai media sono positive, oltre 6
italiani su 10 riconosce una diretta conseguenza positiva
sull'umore. Tra le notizie buone che gli italiani desiderano
ricevere nel 2024 ci sono una maggiore disponibilità economica
(22,4%), uno stato di salute migliore proprio e/o dei propri
cari (17,9%). Mentre a livello universale oltre 4 italiani su 10
citano il cessare delle guerre. Il momento in cui gli italiani
si informano è il mattino, per oltre 4 su 10. I canali con
maggior presenza di notizie positive sono senza paragoni quelli
digitali: per 1 italiano su 2, internet (siti Web, siti di
giornali, portali) è la fonte principale, seguita dai social
networks (41,4%). Segue, con indicazioni decisamente più
contenute, la tv (31,9%).
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