La Cub ha indetto uno sciopero
generale, venerdì 8 marzo Festa della Donna, di tutte le
categorie del lavoro, pubblico e privato, per tutta la giornata,
raccogliendo l'appello del movimento internazionale "Non una di
meno" (tranne che nel settore Trasporti e in Abruzzo). La
mobilitazione è volta "a sensibilizzare il mondo di
istituzioni, politica e società sulla condizione femminile che
ancora sconta un gap rispetto al resto della popolazione, sia
nei luoghi di lavoro - salari più bassi, carenza di servizi per
conciliare lavoro e cura della famiglia - che nel privato
(oltretutto si sono verificati 118 femminicidi nel 2023, di cui
96 in ambito familiare)".
Il sindacato prende parte a un corteo, a Milano alle 9.30 da
Largo Cairoli, con gli studenti e altre associazioni e
organizzazioni.
Secondo la Cub "è necessario fermarsi e riflettere sul
cambiamento prima di tutto culturale necessario a eradicare
diseguaglianze, gerarchie e prevaricazioni di genere. La lotta
alla violenza di genere è lotta per l'autonomia, per il salario
minimo e per il reddito di autodeterminazione (forma di introito
minimo garantito come misura di tutela e indipendenza con il
criterio di individualità). Per un welfare includente, aperto e
garantito, sul diritto all'abitare, per rivendicare il diritto
alla salute, all'aborto, contro la dismissione di tutti i
servizi sociali, sanitari e educativi, perché questi tagli
ricadono doppiamente sulle donne rendendole più esposte allo
sfruttamento e alla violenza". La sciopero "è per dire basta
agli omicidi sul lavoro, all'omertà che permette di privilegiare
il profitto rispetto alla sicurezza, a precarietà dilagante,
disoccupazione e pensioni da fame".
Infine fra le richieste "il cessate il fuoco immediato e
permanente di Israele nella Striscia di Gaza".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA