È ripreso oggi, in un'aula del
Tribunale di Pavia, il processo a Massimo Adriatici avvocato di
49 anni, ex assessore leghista alla sicurezza di Voghera,
imputato per eccesso colposo di legittima difesa per la morte di
Youns El Bossettaoui, ucciso la sera del 20 luglio 2021 da un
colpo sparato dalla sua pistola in piazza Meardi nella città
oltrepadana. La vittima, un 39enne di origini marocchine alle
prese con problemi psicologici che viveva per strada, morì per
l'emorragia provocata dal proiettile.
In apertura di questa seconda udienza (il processo era
iniziato lo scorso 2 febbraio) è stato annunciato l'accordo
raggiunto tra i difensori di Adriatici (gli avvocati Gabriele
Pipicelli e Luca Gastini) e il legale della vedova della
vittima, per consentire all'imputato di accedere all'istituto
della "giustizia riparativa".
Nel corso del dibattimento è emerso che l'intesa prevede un
risarcimento economico di circa 250mila euro. L'avvocato della
vedova (madre di due figli ancora minori) aveva chiesto che l'ex
assessore si scusasse pubblicamente. Adriatici ha preferito
presentare una lettera nella quale esprime il suo dispiacere per
la morte di Youns El Bossettaoui: le scuse, hanno spiegato i
suoi legali, sarebbero state un ammissione di colpevolezza che
l'imputato respinge. Adriatici, a differenza della prima
udienza, oggi è presente in aula. L'ex assessore ha chiesto in
apertura di non essere fotografato e ripreso dalle telecamere.
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