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Boss mafia turca, 'tutta la Turchia parlerà del mio attentato'

Boss mafia turca, 'tutta la Turchia parlerà del mio attentato'

Intercettato mentre era ai domiciliari a Crotone

MILANO, 22 maggio 2024, 17:07

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Dammi una settimana di tempo, sto facendo grandi preparatorie, tutta la Turchia ne parlerà". Così, intercettato mentre era ai domiciliari a Crotone, Baris Boyun, 39 anni, il "capo" della "banda armata" turca attiva anche in Italia e in altri Paesi europei, stava programmando un "attentato" ad una fabbrica "di alluminio" in Turchia, anche attraverso un "kamikaze". Attentato terroristico sventato grazie "all'intervento della polizia turca" allertata dagli investigatori italiani.
    Lo si legge nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 19 persone, tra cui lo stesso Boyun, detto "il fratello maggiore", firmata dal gip di Milano Roberto Crepaldi, su richiesta del pm Bruna Albertini. "L'incessante numero di telefonate di Boyun consente di seguire praticamente in diretta i preparativi dell'attentato", scrive il gip. Dalla "costituzione del gruppo di fuoco" ai "sopralluoghi alla fabbrica attraverso il drone" fino all'ipotesi della "bomba umana". Boyun, nel marzo scorso, diceva: "siete pronti, ragazzi? buona fortuna in battaglia! radete al suolo quella fabbrica".
    La Polizia italiana, però, "aveva provveduto a informare le autorità turche che inviavano sul posto numerose pattuglie impedendo la consumazione dell'attentato alla fabbrica e al Burhanettin Saral", il titolare ed esponente di un gruppo criminale "rivale" a quello di Boyun. Saral era anche "giudicato" da Boyun "responsabile" di un "attentato" ai suoi danni.
    L'obiettivo "diretto dell'attentato" alla fabbrica, spiega il gip, era "proprio il Saral, ma l'intenzione del Boyun e dei suoi uomini" era, comunque, "di interferire con lo status quo esistente Turchia". Boyun voleva "scalzare il gruppo attualmente al potere, che corrompe lo Stato e lo considera come un criminale di 'quarta categoria'". E proprio per "dimostrare la propria potenza al potere politico turco, per Boyun è indifferente che si riesca davvero ad uccidere il rivale o meno: 'se questo affare non avesse successo, credimi - diceva intercettato - faremo puntare su di loro gli occhi dello Stato e poi li spaventeremo noi'".
   

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