Gara solidale a squadre oggi
all'Autodromo di Imola a sostegno della ricerca sulla fibrosi
cistica, Imola Charity Bike In loop per FFC Ricerca. Per sei
ore, all'interno del circuito si sfidano a colpi di pedale,
campioni e appassionati delle due ruote in una giornata di
sensibilizzazione sulla malattia genetica grave più diffusa in
Europa, sulla ricerca, verso l'obiettivo di una Cura per Tutti.
Al taglio del nastro insieme al presidente della Fondazione per
la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, Matteo Marzotto, anche il
sindaco di Imola Marco Panieri e l'assessora Elena Penazzi.
A gareggiare sulle due ruote accanto a Matteo Marzotto,
Fabrizio Macchi, atleta e campione paralimpico, Max Lelli,
ciclista professionista, Alan Marangoni, ex ciclista
professionista e conduttore del canale GCN insieme a Giorgio
Brambilla, ex ciclista professionista, conduttore allenatore e
consulente biomeccanico e con loro Veronica Santandrea
conosciuta sui social come Cara Biga, influencer e cicloturista.
Partecipano alla pedalata anche Tommaso Ferrari, assessore del
Comune di Verona, e la squadra composta dai compagni di Marco
Pantani nella storica Mercatone Uno: Marcello Siboni, Cristian
Moreni, Roberto Conti e Fabiano Fontanelli. Con loro pedala
anche Edoardo Hensemberger, ragazzo con la fibrosi cistica che
da oltre un anno sta assumendo Kaftrio, un farmaco che gli ha
migliorato la quotidianità e prospettiva di vita, pur permanendo
alcune complicanze, che intende farsi portavoce dell'importanza
di sostenere la ricerca per trovare cure sempre più efficaci
anche per tutti quelli ancora orfani di terapia. Alla gara
sportiva è affiancata anche un'attività formativa che coinvolge
le scuole primarie e secondarie di Imola e circondario
"Eventi cicloamatoriali come questo, che seminano la passione
per lo sport anche tra i più piccoli, per una sana attività
fisica da condividere in famiglia, con gli amici, in sicurezza,
non possono che vedermi in sella - dice Matteo Marzotto - Essere
poi in una location che rappresenta la storia dello sport, ci
carica ancora di più per sostenere la ricerca e trovare la cura
per tutte quelle persone con fibrosi cistica ancora orfane di
terapia".
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