"Ho detto a Gerry Cardinale che se
dovevo entrare nel Milan doveva essere un progetto vincente. Non
accetto perdere. Devo vincere e vincerò. E Cardinale mi ha
risposto 'benvenuto'. Da lì siamo partiti e dopo sei mesi sono
già usciti i capelli grigi". Lo dice, con un sorriso, Zlatan
Ibrahimovic nella conferenza stampa di presentazione della
stagione 2024/2025, la prima da quando è senior advisor di
RedBird. "Io e Cardinale parliamo la stessa lingua - racconta
Ibra -, è un vincente. Per lui il Milan è personale. C'è grande
ambizione".
Ibra assicura che la seconda stella vinta dall'Inter non lo
ha fatto soffrire: "Non soffro mai. Mi carica di più. Il Milan
non guarda alle altre squadre, lo fanno i perdenti. Soffre un
perdente, parli con un vincente". Ibra spiega anche come mai ha
atteso tanto prima di parlare nel suo nuovo ruolo di dirigente:
"Dovevo avere qualcosa di cui parlare. Il mio ruolo è 'operating
partner' di RedBird la mia responsabilità è il Milan, non sono
dipendente Milan sono parte della proprietà. Spazio da casa
Milan, a Milanello e Vismara, ma non è 'one man show' ognuno è
importante, ognuno ha il suo ruolo. Se c'è silenzio, se non
parliamo è perché lavoriamo. Non siamo un podcast o un talk
show. Il silenzio è più pericoloso".
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