L'archivio di Piero Bassetti,
scrigno della vita politica e culturale di Milano degli ultimi
70 anni, si apre ai ricercatori dell'Universitá Statale di
Milano grazie all'accordo tra l'ateneo e la Fondazione Giannino
Bassetti. L'accordo, della durata di tre anni, prevede attività
di ricerca, la pubblicazione di studi e l'organizzazione di
dibattiti pubblici sul tema del potere e dell'innovazione
responsabile, grazie al trasferimento dell'archivio personale di
Piero Bassetti alla Fondazione, un patrimonio imponente di
documentazione che corre ininterrotto dal 1947 a oggi. I circa
150 metri lineari di carte rispecchiano la sistematicità con cui
questa figura ha quotidianamente documentato la sua attività,
fin dall'inizio della propria carriera lavorativa. "Tra sapere,
potere e innovazione c'è un vincolo inscindibile - ha spiegato
Piero Bassetti -, che a noi interessa delineare non solo nel
passato ma anche nel futuro. Non è che una politica non sapiente
non paghi il suo prezzo, la politica infatti sta pagando un
prezzo altissimo perché oggi è disprezzata in termini di valore
assoluto". Tra i primi passi attuativi dell'accordo c'è la borsa
di studio appena finanziata dalla Fondazione Bassetti presso la
Statale.
L'archivio testimonia innovazioni istituzionali e riflessioni
teoriche partendo dall'esperienza di Bassetti, prima in veste di
assessore del Comune di Milano, poi come primo presidente della
Regione Lombardia e successivamente deputato al Parlamento,
presidente della Camera di Commercio di Milano, di Unioncamere,
delle Camere di Commercio Italia all'estero, dell'Ipalmo e del
Gruppo Italiano della Commissione Trilaterale.
"Il sapere e il potere sono connessi dalle origini
dell'umanità - ha evidenziato il rettore della Statale Elio
Franzini -. Restituire un nesso virtuoso tra questi due elementi
credo sia uno dei compiti dell'università, che non deve cedere
alla contingenza del momento ma guardare al futuro e uno
scenario di innovazione".
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