È cominciato oggi in Lombardia
l'iter di discussione della proposta di legge sul fine vita del
comitato 'Liberi Subito' con una seduta congiunta delle
commissioni regionali Sanità e Affari istituzionali.
"Siamo grati a Regione Lombardia per questa occasione di
presentazione di una legge proposta da più di 8000 cittadini
lombardi che chiede una cosa molto semplice: che ci siano tempi
certi nelle risposte da dare alle persone che chiedono di essere
aiutate a morire", ha commentato il tesoriere dell'associazione
Luca Coscioni Marco Cappato.
"Non è dignitoso e non è umano tenere mesi o addirittura anni
in attesa di una risposta persone con patologie irreversibili e
sofferenze insopportabili - ha aggiunto -. Hanno diritto di
essere aiutate a morire e questo lo ha già stabilito la Corte
costituzionale. Non è su questo che si deve esprimere Regione
Lombardia. Deve a nostro avviso intervenire per garantire che i
tempi e le procedure siano certi e sicure anche per meglio
prevenire i suicidi e tutelare il personale sanitario".
Per la presidente della commissione Sanità Patrizia Baffi
(FdI), le tempistiche "dipendono dalle norme". Il Pdl "è stato
assegnato alle commissioni il 21 febbraio e quindi entro 9 mesi
deve arrivare in Aula. Il 21 novembre è il termine ultimo. Noi
adesso faremo un percorso di approfondimento: non esiste una
discussione politica seria se non si fa un approfondimento
serio".
Per il presidente della commissione Affari Istituzionali
Matteo Forte (FdI) "Il primo punto da superare è se esista
effettivamente un diritto all'assistenza al suicidio
medicalmente assistito. La stessa sentenza della Corte non
afferma questo diritto, ma si limita a riscrivere una parte del
codice penale. Tra l'altro la materia penale è di competenza
dello Stato e quindi qui si pone il tema se questa proposta di
legge sia di competenza del legislatore regionale. Questo - ha
concluso - è un tema che andrà assolutamente sciolto".
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