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L'eccidio Piazzale Loreto dopo 80 anni tra le polemiche a Milano

L'eccidio Piazzale Loreto dopo 80 anni tra le polemiche a Milano

Assessore lombardo non cita i fascisti. L'Anpi contro Vannacci

MILANO, 11 agosto 2024, 11:36

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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È stato commemorato questa mattina l'eccidio di Piazzale Loreto, a Milano, da cui sono passati 80 anni, con anche qualche polemica, come il riferimento indiretto al generale Roberto Vannacci del presidente dell'Anpi Provinciale di Milano, Primo Minelli, che senza citarlo ha parlato di chi "inneggia alla Decima Mas nel silenzio di quasi tutte le istituzioni". O come quella relativa all'assessore della Regione Lombardia Massimo Sertori che durante il suo discorso ha parlato di 15 uomini fucilati da "forze di occupazione straniera". Lo stesso Sertori su Facebook in un post ha fatto poi riferimento a "quindici patrioti partigiani fucilati da un plotone di militi fascisti e SS" e rispondendo a una domanda del Tgr, ha affermato: "Io sono antifascista, non ho problemi a dirlo".
    Era il 10 agosto del 1944, quando quindici partigiani furono prelevati dal carcere di San Vittore e portati in Piazzale Loreto, dove vennero fucilati da un plotone di fascisti e SS. I loro corpi furono lasciati sulla strada fino al tardo pomeriggio, con l'intento di terrorizzare la popolazione e spezzare la volontà di chi lottava per la libertà.
    Alla cerimonia in onore dei martiri hanno preso parte anche la vicesindaco Anna Scavuzzo e figli e nipoti delle vittime dell'eccidio di 80 anni fa, i cui volti sono stati ritratti dalla sezione 10 agosto 1944 ed esposti in piazzale Loreto. "Non li abbiamo mai dimenticati" il messaggio dell'Anpi provinciale di Milano.
    "Oggi più che mai ci eravamo impegnati a celebrare con attenzione questa data - le parole di Scavuzzo - perché queste occasioni sono anche l'occasione per fare tutti un passo avanti.
    Come città ci impegniamo a accogliere quell'eredità morale che sentiamo oggi così attuale così importante. Un'eredità morale che ci lasciano i quindici patrioti italiani che furono assassinati dai fascisti, quindici italiani che non avevano altra colpa se non quella di amare il proprio paese e la propria libertà".
   

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