Un imprenditore bresciano a capo
di un gruppo societario che opera nel settore estrattivo,
edilizio e dello smaltimento di rifiuti è stato arrestato con
l'accusa di tentata corruzione. Si trova ai domiciliari. Avrebbe
tentato di corrompere un tecnico affinché falsificasse il
rilievo topografico di una cava di sabbia e ghiaia gestita da
una delle società del gruppo, "così da occultare le gravi
difformità con cui è stato coltivato tale bacino estrattivo"
spiegano gli inquirenti.
Il sito occupa una superficie di oltre 200mila metri quadrati
ed è stato sottoposto a sequestro. Nell'ambito dell'inchiesta
del pm Marzia Aliatis risulta indagato anche un politico locale
che avrebbe facilitato i contatti tra l'imprenditore e il
tecnico.
Risulta infine indagato un manager alle dipendenze
dell'imprenditore arrestato al quale viene contestato di aver
offerto utilità non dovute alla consulente di un ente locale per
indirizzare le attività amministrative di quest'ultimo in favore
della società.
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