Sono stati prosciolti oggi in
appello a Milano, perché la presunta parte offesa ha ritirato la
querela, Andrea Beretta, il capo ultrà della curva nord
dell'Inter, tra l'altro finito in carcere il 4 settembre per
l'omicidio di Antonio Bellocco, l'ex calciatore Davide
Bombardini e un altro ultrà interista Claudio Morra, che erano
stati condannati nel luglio del 2023 per esercizio arbitrario
delle proprie ragioni, su denuncia di un imprenditore edile.
Il 13 luglio di un anno fa il Tribunale, a seguito delle
indagini del pm Leonardo Lesti, aveva condannato Bombardini e
Beretta a 6 mesi, con pena sospesa e non menzione nel casellario
giudiziale, e Morra a 10 mesi, riqualificando il reato da
tentata estorsione, come contestato dalla Procura, ad esercizio
arbitrario delle proprie ragioni.
Secondo l'accusa che aveva portato al processo, l'ex
centrocampista Bombardini, ora imprenditore, avrebbe provato ad
ottenere da un 59enne in modo illecito e con minacce 100mila
euro. Stando all'imputazione, i tre, assieme ad una persona
"rimasta ignota", avrebbero tentato di costringere "con
minaccia" la presunta vittima "a consegnare dapprima a
Bombardini", poi a Beretta e Morra, "la somma di 100mila euro".
Oggi, però, la terza sezione penale della Corte d'Appello di
Milano ha stabilito il "non doversi procedere" per la remissione
della querela per Beretta, difeso dall'avvocato Mirko Perlino,
per Bombardini, assistito dall'avvocato Danilo Buongiorno, e per
l'altro imputato. Revocati dai giudici anche i risarcimenti che
erano stati decisi in primo grado.
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