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San Vittore diventa spazio artistico, inaugurato ReverseLab

San Vittore diventa spazio artistico, inaugurato ReverseLab

Aperta mostra, opera di Pefura realizzata con detenuti e guardie

MILANO, 24 settembre 2024, 17:09

Redazione ANSA

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San Vittore diventa anche un laboratorio artistico e culturale che collega il carcere con la città: è stato inaugurato infatti oggi ReverseLab un nuovo spazio realizzato in un'area dell'istituto chiusa dalla metà degli anni '80.
    Per questo risultato hanno collaborato il carcere, Politecnico di Milano e PAC Padiglione d'Arte Contemporanea, con il contributo di Fondazione di Comunità Milano e la collaborazione con Forme Tentative e Philo - Pratiche filosofich.
    Primo appuntamento la mostra 'GLI ARTISTI SONO QUELLI CHE FANNO CASINO. Frammenti di vita dal carcere'. opera site specific di Maurice Pefura realizzata in un workshop fra marzo e giugno con detenuti e agenti di polizia, un'opera d'arte collettiva formata dall'assemblaggio di una serie di frammenti espressivi messi su tessere di carta o di altro materiale che occupano le pareti di una lunga galleria del carcere. La mostra sarà visibile fino al 28 ottobre due volte a settimana (il sabato e il lunedì con due turni, dalle 14 alle 15 e dalle 15 alle 16) con prenotazione obbligatoria.
    "La presenza di un laboratorio di progettazione permanente come Off Campus San Vittore, ora attivo sul progetto ReverseLab - ha spiegato il direttore Giacinto Siciliano -, crea i presupposti per ragionare sugli spazi ma anche sulle persone, per raccontare un altro carcere possibile". Il laboratorio rientra infatti nel progetto Off Campus, i quattro spazi che il Politecnico gestisce in luoghi problematici della città.
    "Il PAC - ha aggiunto il direttore del Padiglione Diego Sileo - ha scelto di utilizzare l'arte contemporanea come strumento di conoscenza delle tante realtà che ci circondano e accanto alle quali viviamo, anche quelle più difficili da approcciare. Lo fa attraverso lo sguardo e l'impegno degli artisti invitati a realizzare le loro mostre, ma anche partecipando a progetti di educazione e formazione come ReverseLab, affinché l'arte possa diventare anche veicolo di riscatto sociale".
   

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