San Vittore diventa anche un
laboratorio artistico e culturale che collega il carcere con la
città: è stato inaugurato infatti oggi ReverseLab un nuovo
spazio realizzato in un'area dell'istituto chiusa dalla metà
degli anni '80.
Per questo risultato hanno collaborato il carcere,
Politecnico di Milano e PAC Padiglione d'Arte Contemporanea, con
il contributo di Fondazione di Comunità Milano e la
collaborazione con Forme Tentative e Philo - Pratiche
filosofich.
Primo appuntamento la mostra 'GLI ARTISTI SONO QUELLI CHE
FANNO CASINO. Frammenti di vita dal carcere'. opera site
specific di Maurice Pefura realizzata in un workshop fra marzo e
giugno con detenuti e agenti di polizia, un'opera d'arte
collettiva formata dall'assemblaggio di una serie di frammenti
espressivi messi su tessere di carta o di altro materiale che
occupano le pareti di una lunga galleria del carcere. La mostra
sarà visibile fino al 28 ottobre due volte a settimana (il
sabato e il lunedì con due turni, dalle 14 alle 15 e dalle 15
alle 16) con prenotazione obbligatoria.
"La presenza di un laboratorio di progettazione permanente
come Off Campus San Vittore, ora attivo sul progetto ReverseLab
- ha spiegato il direttore Giacinto Siciliano -, crea i
presupposti per ragionare sugli spazi ma anche sulle persone,
per raccontare un altro carcere possibile". Il laboratorio
rientra infatti nel progetto Off Campus, i quattro spazi che il
Politecnico gestisce in luoghi problematici della città.
"Il PAC - ha aggiunto il direttore del Padiglione Diego
Sileo - ha scelto di utilizzare l'arte contemporanea come
strumento di conoscenza delle tante realtà che ci circondano e
accanto alle quali viviamo, anche quelle più difficili da
approcciare. Lo fa attraverso lo sguardo e l'impegno degli
artisti invitati a realizzare le loro mostre, ma anche
partecipando a progetti di educazione e formazione come
ReverseLab, affinché l'arte possa diventare anche veicolo di
riscatto sociale".
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