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I pm di Milano insistono, a processo la ministra Santanchè

I pm di Milano insistono, a processo la ministra Santanchè

'Sapeva e ha taciuto come altri sulle irregolarità nei conti'

MILANO, 30 ottobre 2024, 19:39

di Igor Greganti e Francesca Brunati

ANSACheck
La ministra Daniela Santanchè - RIPRODUZIONE RISERVATA

La ministra Daniela Santanchè - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tutti "sapevano e tutti hanno taciuto" sulle presunte irregolarità sui conti del gruppo Visibilia, compresa Daniela Santanchè, che ha fondato e amministrato la galassia editoriale, fino a dismettere le cariche nel 2022. Lo hanno affermato, in udienza preliminare, i pm di Milano Marina Gravina e Luigi Luzi, che hanno ribadito la richiesta di processo per falso in bilancio per la ministra del Turismo e altri imputati, tra cui il compagno Dimitri Kunz, l'ex Canio Giovanni Mazzaro e la sorella Fiorella Garnero.

Ora spetterà al gup decidere, verosimilmente a fine novembre. Le indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, con al centro tre società, hanno evidenziato, stando agli atti, presunti bilanci truccati per sette anni, tra il 2016 e il 2022, per nascondere "perdite" milionarie, per permettere al gruppo Visibilia di rimanere in piedi, ingannando gli investitori, e di conseguenza continuare a trarre "profitto" da aziende ancora attive.

Un'inchiesta partita dalla denuncia di azionisti di minoranza, tra cui l'imprenditore Giuseppe Zeno, assistiti dall'avvocato Antonio Piantadosi, e che tra l'altro in sede civile ha portato al commissariamento di Visibilia Editore spa.

Nel procedimento penale tre soci sono parti civili. In particolare, una delle contestazioni "chiave" dei pm, già presente nei documenti dei consulenti, è quella che riguarda l'iscrizione "nell'attivo dello stato patrimoniale", nei bilanci di Visibilia Editore spa dal 2016 al 2020, della "voce avviamento", il valore intrinseco della società, per cifre che vanno dagli oltre 3,8 milioni di euro a circa 3,2 milioni, "senza procedere" alla "integrale svalutazione" già nel dicembre 2016.

L'ipotesi di reato riguarda la presunta falsificazione dei bilanci di esercizio dal 2016 al 2022 per Visibilia Editore, dal 2016 al 2020 per Visibilia srl in liquidazione e dal 2021 al 2022 per Visibilia Editrice srl. Secondo l'accusa, "la corretta formazione dei bilanci avrebbe evidenziato una perdita del capitale sociale per Editore dal bilancio 2016, per Visibilia srl da quello 2014 e per Visibilia Editrice dal bilancio 2021". A Santanchè sono contestate ipotesi di false comunicazioni sociali per la spa e per la srl in liquidazione. Stralciata, invece, per richiesta di archiviazione un'accusa di bancarotta, perché nessuna delle tre società è fallita.

Su venti imputati, tra cui la senatrice di FdI, la richiesta di rinvio a giudizio riguarda 17 posizioni, perché Federico Celoria, ex consigliere di amministrazione, ha chiesto di patteggiare e due società, ossia Visibilia Editore ed Editrice, hanno concordato una sanzione amministrativa. La decisione del gup Anna Magelli non arriverà prima del 26 novembre, ultima udienza fissata, mentre nelle prossime parleranno le difese. Nell'altro filone, invece, sempre in udienza preliminare, quello sulla presunta truffa nella gestione della cassa integrazione nel periodo Covid, ci vorranno mesi prima che venga sciolto in Cassazione il nodo della competenza: per sapere se il procedimento resterà a Milano o andrà a Roma.

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