"Ringrazio chi mi ha candidato, per
avere fatto il mio nome per l'Ambrogino d'Oro, ne sono onorato;
devo però chiedere che non venga presa in considerazione la mia
candidatura perché non voglio sia fonte di divisione all'interno
del Comune". Lo sottolinea in una nota il presidente della
Comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi, dopo le polemiche
politiche scatenate dalla sua candidatura a ricevere la massima
onorificenza del Comune di Milano. A fare il suo nome è stata
l'eurodeputata e consigliera comunale della Lega, Silvia
Sardone.
"Continuerò a lavorare per l'unità di tutte le istituzioni
contro l'antisemitismo e ricordo a tal proposito come la recente
commemorazione del 7 ottobre in sinagoga - ha aggiunto -, ha
visto un'altissima partecipazione di pubblico, ebrei e non, e la
presenza di personalità come la senatrice Liliana Segre, il
presidente del Senato La Russa, il presidente del Copasir
Lorenzo Guerini, il presidente della Regione Attilio Fontana, il
sindaco di Milano Giuseppe Sala e Roberto Cenati". "Tutti uniti
nel ricordare il dolore di quel massacro e nel chiedere la
liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas - ha
proseguito -. Di fronte all'antisemitismo non devono esserci
divisioni politiche".
"E al contempo non bisogna avere paura a denunciare il
vecchio odio antiebraico a destra, così come quello a sinistra
che assume maschere nuove e stenta ad essere riconosciuto come
tale", ha concluso Meghnagi.
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