Le storie di Luca Coscioni,
Piergiorgio Welby o Dj Fabo, ma anche dei referendum, delle
disobbedienze civili e degli scioperi della fame saranno
protagoniste di 'Da Marco a Marco', la prima e unica
rappresentazione teatrale di Marco Cappato, in programma l'11
novembre al Teatro Arcimboldi di Milano.
Lo spettacolo scritto dallo stesso Cappato e da Alberto
"Bebo" Guidetti è un viaggio in compagnia del coraggio di Marco
Pannella, un percorso che parte da Monza (dove Marco Cappato,
nato nel 1971 a Milano, è cresciuto) e arriva all'Onu e al
Parlamento europeo, passando per tribunali, carceri e
marciapiedi, fino a condurre malati in Svizzera per esaudire la
richiesta di libertà davanti alla sofferenza.
"Ho deciso che è arrivato il momento di raccontare la mia
storia - riflette Marco Cappato - uscendo per un attimo dalla
cronaca quotidiana. Mi sono reso conto che persino chi conosce
bene me e l'Associazione Luca Coscioni in realtà sa poco di
battaglie entusiasmanti e spettacolari su temi, drammi e
speranze che appartengono al vissuto di ciascuno. Nel frullatore
della comunicazione istantanea restano nascoste, o sepolte,
vicende capaci di cambiare il nostro Paese e rischia di andare
perduta la memoria della persona Marco Pannella alla quale devo
molto di ciò che ho imparato".
"Con questo spettacolo voglio far rivivere al pubblico anche
la dimensione più umana e personale di episodi che, anche quando
hanno raggiunto il grande pubblico, lo hanno fatto magari o
solamente attraverso un titolo di giornale o un'immagine che
resta impressa nella mente".
Di quelle storie però, nota Cappato, "si dimentica col tempo
la posta in gioco per le vite di ciascuno, rimane il ricordo di
"eccessi" spesso giudicati scandalosi, fuorilegge e provocatori,
ma in linea con quel 'lungo, immenso e ragionato sregolamento di
tutti i sensi' invocato dal poeta Arthur Rimbaud e che Pannella
considerava il migliore manifesto per il Partito radicale".
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