Nessun saluto romano né rito del
"presente", ma soltanto bandiere tricolori, vessilli dei reduci
combattenti e squilli di tromba funebri. Un centinaio di
aderenti alle associazioni Memento e Continuità si sono radunati
questa mattina al Cimitero Maggiore di Milano per rendere
omaggio agli oltre mille caduti della Repubblica sociale
italiana di Salò.
Alcuni dei militanti si sono alternati in interventi al
microfono, ricordando "l'Italia di quegli anni, l'Italia degli
sconfitti, l'Italia dei traditi, l'Italia dei martiri". Davanti
ai partecipanti è stato domandato "dov'è la pacificazione" di
cui si parla, quando "l'ex sindaco Pisapia ha voluto togliere la
bandiera di guerra?". Si è poi fatto riferimento a una "violenza
insidiosa, mascherata, che ricorda quella degli anni 51, 52 e
53. La pacificazione, dove? Chi la fa la pacificazione?
Addirittura si vorrebbe cancellare la memoria di questi uomini".
In una nota diffusa alla stampa, le due associazioni hanno
sottineato che, "in merito all'esposto presentato nella giornata
di ieri alla Questura di Milano da parte del Presidente del
Municipio 8 Giulia Pelucchi", la cerimonia di oggi viene "già
dagli organizzatori organizzata nel rispetto delle vigenti
normative in materia di Pubblica Sicurezza".
Nella nota aggiungono po che "rispediamo al mittente le accuse
di violazioni di leggi penali, da parte di chi titolare di un
ruolo istituzionale utilizza lo stesso come strumento di lotta
politica, nonostante la magistratura abbia in più pronunce
stabilito l'irrilevanza penale di mere affermazioni di
appartenenza culturale al Fascismo, riconducendole nell'ambito
della libera manifestazione del pensiero e non della violazione
delle leggi Scelba e Mancino"
Riproduzione riservata © Copyright ANSA