I militari del Comando Provinciale
della Guardia di Finanza di Como hanno eseguito un'ordinanza di
custodia cautelare nei confronti di 19 persone - di cui sette in
carcere, sette ai domiciliari e cinque all'obbligo di
presentazione alla polizia giudiziaria - nell'ambito
dell'indagine "Casa di carta" che ha riguardato un'associazione
a delinquere dedita alle frodi ai danni dello Stato.
Le indagini - spiegano le Fiamme Gialle - hanno avuto inizio
nel 2023 a seguito dell'approfondimento di alcune operazioni
finanziarie ritenute sospette da parte di amministratori di una
società monzese, già coinvolti in procediment per fallimento e
truffa
Gli investigatori, cordinati dalla Procura di Monza diretta
da Claudio Gittardi, hanno scoperto che la società era in mano
a un gruppo criminale che aveva stabilito la propria base
operativa in un capannone di Cinisello Balsamo (Milano),
affittato a una azienda neo costituita attiva nel settore della
telefonia e intestata ad un prestanome.
Dagli accertamenti sui bilanci societari, sui conti correnti
e con intercettazioni telefoniche e ambientali è stato
ricostruito come i gruppo ottenesse dagli Istituti di credito
finanziamenti garantiti dallo Stato attraverso il Fondo di
garanzia gestito da Mediocredito Centrale S.p.A. La società di
telefonia era infatti l'ultima usata per presentare la domanda
di finanziamento garantito, nella misura dell'80%, all'Istituto
di credito scelto di volta in volta, con la complicità di
un'agenzia finanziaria di Brescia che si occupava di istruire la
pratica in modo da agevolare l'istruttoria della Banca
incassando una percentuale. Se l'istituto di credito inviava
nelle sedi aziendali dei funzionari, il gruppo organizzava delle
messe in scena: ad esempio, tinteggiava il cancello del
capannone affittato per l'occasione, metteva una targa con il
nome, portava sul posto dei macchinari e arruolava falsi operai
. Non a caso il promotore del sodalizio e il suo braccio destro
definivano questa attività un "cinema" per eventuali funzionari
ispettori.
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