La valutazione del reato
attribuito all'ex assessore alla sicurezza del Comune di
Voghera, Massimo Adriatici, che il 21 luglio del 2021 uccise con
un colpo di pistola il marocchino Youns El Boussettaoui che lo
aveva colpito, per il giudice di Pavia che ha disposto la
trasmissione degli atti alla Procura per omicidio volontario
(era inizialmente eccesso colposo di legittima difesa) "non può
prescindere dalla considerazione della posizione soggettiva " di
Adriatici.
Questo "in qualità di ex appartenente alle Forze di Polizia,
con esperienza operativa pluriennale e pluridecorata, possedeva
strumenti di valutazione certamente maggiori rispetto a quelli
del comune uomo medio, non solo della personalità del proprio
interlocutore (descritto come "altamente pericoloso") ma anche
degli indici di un eventuale previa assunzione di stupefacenti e
delle reazioni che questi avrebbe potuto prevedibilmente
attuare".
"In tale contesto - scrive il giudice - non si vede quindi
come il prevenuto abbia potuto decidere di mostrare all'El
Bousettaoui un'arma che sapeva essere carica e senza sicura, se
non avendo aderito psicologicamente all'evento nefasto occorso
quantomeno in termini di accettazione di rischi di sua
verificazione".
Per i difensori di Adriatici il comportamento dell'ex uomo
politico rimane legittima difesa, di fronte al colpo che gli
fece cadere gli occhiali e per il fatto che il marocchino gli
stesse nuovamente avventando addosso mentre era a terra.
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