Sul fine vita, in Lombardia "si
stanno preparando a nascondersi dietro a un dito, un po' alla
don Abbondio, nascondendosi dietro a una inesistente
'incompetenza' del Consiglio regionale". Così il tesoriere
dell'associazione Luca Coscioni Marco Cappato a margine di
un'iniziativa a Palazzo Lombardia insieme ai partiti di
opposizione, in vista della seduta di Consiglio regionale di
settimana prossima nella quale il centrodestra, dopo il percorso
nelle commissioni, presenterà una pregiudiziale di
'illegittimità costituzionale' sul progetto di legge sul
suicidio medicalmente assistito.
Se verrà approvata, con la materia che verrà riconosciuta
come non di competenza regionale, il pdl non verrà nemmeno
discusso.
"C'è il rischio che tra pochi giorni Regione Lombardia
commetta un atto di grave e profonda irresponsabilità
rifiutandosi di dare risposta alle persone che soffrono e che
chiedono di essere aiutate a morire, ma anche ai medici che
hanno diritto di lavorare sapendo quali sono le regole quando
una persona fa questo tipo di richiesta" ha aggiunto Cappato
durante un punto stampa a cui hanno partecipato, tra gli altri,
anche il capogruppo Pd Pierfrancesco Majorino e la consigliera
dem Carmela Rozza, il capogruppo del M5s Nicola Di Marco e i
consiglieri del Patto Civico Michela Palestra e Luca Paladini.
"Esistono già delle regole che i medici lombardi stanno
seguendo. Noi chiediamo che ci siano delle regole vere di
garanzia sia ai malati sia ai medici" ha proseguito Cappato,
lanciando "un appello al presidente Attilio Fontana che aveva
dichiarato di voler esaminare nel merito questa proposta sulla
base della coscienza di ciascun consigliere, come è giusto che
sia. Ora - ha concluso - rischia di prevalere una logica ottusa
e di partito. Presidente Fontana, si abbia il coraggio di
decidere ciascuno con la propria testa. Ci sono in gioco la
sofferenza dei malati con la quale bisogna avere un
atteggiamento più serio che non quello di dichiararsi
incompetenti".
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