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Aggressione a tifoso disabile, Daspo 5 anni per due persone

Aggressione a tifoso disabile, Daspo 5 anni per due persone

Identificati due cinquantenni grazie a testimonianze e video

CREMONA, 14 novembre 2024, 18:50

Redazione ANSA

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Hanno un nome e un volto i due tifosi del Mantova che, sabato scorso, prima della partita di serie B con la Cremonese, avevano aggredito un gruppo di disabili proveniente da Cremona e appartenenti all'associazione Osvaldo Marcotti.

Oggi la Questura ha comunicato anche di aver individuato, tra i due ultrà (che non appartengono, però, alla tifoseria organizzata del club biancorosso), chi ha sferrato un pugno al volto di un disabile dopo avergli rovesciato addosso un bicchiere di birra.

E' un 55enne residente in una città dell'Emilia-Romagna, che la Polizia non ha specificato tenendo nascosto anche il nome dell'uomo, tifoso del Mantova, e un 52enne residente in provincia di Mantova (anche per lui non sono state fornite le generalità), che era insieme all'aggressore e che avrebbe operato una sorta di blocco nei confronti del disabile in modo che non si sottraesse alla violenza dell'amico.

Ad entrambi il questore di Mantova Annarita Santantonio ha notificato un provvedimento di Daspo che prevede il divieto di accesso alle manifestazioni sportive su tutto il territorio nazionale per cinque anni, nonché due provvedimenti di divieto di accesso alle aree urbane, in questo caso a Mantova, rispettivamente per due anni per tutti gli esercizi pubblici della città e un anno per tutti i bar della zona stadio.

Nessuna notizia in più sui due aggressori, definiti dal questore "due teste calde, in precedenza già colpiti da Daspo non più in vigore". Per il momento ci si è fermati al Daspo perché non ci sarebbero gli estremi per procedere d'ufficio per altri reati: manca, infatti, la denuncia da parte dell'aggredito che non si è nemmeno rivolto al Pronto soccorso per refertare le escoriazioni al volto.

Lo stesso ragazzo disabile, un 30enne della provincia di Cremona che risiede in una struttura di assistenza di Sospiro, nel Cremonese, ha tre mesi di tempo per presentare denuncia; nel frattempo, la Questura starebbe valutando se nell'episodio sussistano o meno anche altri reati, come la rapina, soprattutto nel momento in cui i due ultras hanno fermato la comitiva e costretta a mostrare il contenuto del borsone con l'attrezzatura per la radiocronaca che dovevano fare.

Fondamentale la collaborazione tra le Digos delle due questure di Mantova e di Cremona per arrivare all'identificazione dei due aggressori, effettuata attraverso la visione delle telecamere di videosorveglianza e le testimonianze delle persone che hanno assistito all'aggressione. Il gruppo di volontari dell'associazione Marcotti Osvaldo era formato da nove ragazzi disabili, da tre educatori e dal presidente del sodalizio. Insieme erano arrivati a Mantova a bordo del loro pullmino per portare avanti il loro progetto di Telecronaca Inclusiva, un modo per raccontare le partite a ragazzi non vedenti, ipovedenti o con disturbi dell'attenzione che, nel frattempo, stanno seduti, allo stadio, accanto chi racconta loro le varie fasi di gioco attraverso un microfono come fosse una radiocronaca.

Erano stati invitati dal Mantova e proprio per questo la società biancorossa aveva messo a disposizione biglietti gratuiti per la tribuna. Dopo aver parcheggiato il pullmino, si erano diretti verso lo stadio quando, nei pressi di un bar, vicino alla caserma dei Vigili del fuoco, i due identificati ora li avevano circondati e minacciati. Dopo aver chiesto loro da dove provenissero si erano fatti aprire, appunto, il borsone dove tenevano le attrezzature per la radiocronaca. Non si sono fermati nemmeno quando gli educatori li avevano avvertiti che si trattava di un gruppo di ragazzi disabili. "Tu non sei disabile", aveva risposto il 55enne, rivolgendosi al ragazzo autistico più vicino, addosso al quale, all'improvviso, ha versato un bicchiere di birra e poi lo ha colpito al volto con un pugno che gli ha procurato escoriazioni e la rottura degli occhiali. All'arrivo degli agenti di Polizia il 55enne era già fuggito facendo perdere le sue tracce assieme al complice. Scossi, accompagnatori e ragazzi avevano scelto di non assistere al derby, ma di far ritorno anticipatamente a casa.

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