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Fine vita: Pd Lombardia, il Consiglio discuta il pdl nel merito

Fine vita: Pd Lombardia, il Consiglio discuta il pdl nel merito

Appelo al centrodestra: 'Non si pieghino al diktat di FdI'

MILANO, 18 novembre 2024, 18:50

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Facciamo un accorato appello perché domani si possa discutere nel merito della legge a partire da esigenze che ci sono in questa Regione e nel Paese".
    Lo ha detto Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd in Lombardia, durante una conferenza stampa al Pirellone alla vigilia del voto in Consiglio regionale sulla legge di iniziativa popolare sul fine vita.
    Il centrodestra in Aula presenterà una pregiudiziale di costituzionalità. "La destra - spiega la consigliera dem Carmela Rozza - ha scelto la strada della pregiudiziale per evitare la discussione e nascondere le divisioni interne. Ha dimostrato così tutta la sua ipocrisia e la sua ignavia, piegandosi al diktat di Fratelli d'Italia. Che sia responsabilità e compito della Regione valutare e autorizzare la morte medicalmente assistita è dimostrato dai fatti".
    Proprio oggi "a una persona malata è stato riconosciuto il diritto al suicidio assistito - va avanti - ma questo è accaduto, in assenza della legge, senza certezza di tempi e di modalità, il che pone a rischio di abusi i pazienti e non tutela il lavoro degli operatori sanitari".
    "Stiamo trattando una materia che richiede cautela e delicatezza e così è stato il nostro approccio - prosegue l'esponente Pd Emilio Del Bono, vicepresidente del Consiglio regionale -. Siamo di fronte a una sentenza della Corte che ha dato una definizione rigorosa, ha introdotto una libertà soggettiva all'autodeterminazione su come concludere la propria vita in presenza di condizioni chiare e definite. Da questo perimetro non si può esondare".
    Tuttavia la Consulta "richiama anche a più riprese il principio fondamentale secondo cui la verifica delle condizioni e la somministrazione dei farmaci siano garantiti da una struttura pubblica del servizio sanitario nazionale. Anche, lo dice la Corte, perché occorre evitare abusi. È quindi evidente - conclude Del Bono - che il legislatore regionale ha l'obbligo di regolare queste modalità".
   

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