Quelle viste al Corvetto di Milano
"sono situazioni molto preoccupanti che purtroppo si erano già
viste in altri Paesi, come a Parigi, che purtroppo qualcuno
aveva previsto che si sarebbero potute verificare. Evidentemente
c'è una parte della popolazione, soprattutto giovani di seconda
e terza generazione, che non si integra e che quindi manifesta
la rabbia con queste forme di ribellione che sono estremamente
preoccupanti e alle quali bisognerà non fare finta di niente".
Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio
Fontana a margine dell'evento 'Fili per il futuro delle città'
all'Università Iulm di Milano.
Secondo Fontana occorre "cercare di trovare una risposta",
altrimenti "rischiamo di perdere il controllo su certe parti del
nostro territorio".
Replicando a chi gli chiedeva se c'è una responsabilità di
Aler nella gestione delle case popolari, il governatore lombardo
ha sottolineato che questo "mi sembra proprio l'ultimo dei
problemi. Evidentemente - ha spiegato - ci sono dei motivi molto
più profondi che inducono a rifiutare una forma di integrazione:
non si trovano nei nostri valori, nella nostra società" e queste
sono "problematiche che li inducono a non sentirsi parte di
questa società e di questa comunità, rifiutano ogni forma di
integrazione".
Per il governatore "giunti a questo punto non si deve più
fare una questione di responsabilità. Esistono delle
responsabilità - ha commentato - ma guardiamo al futuro perché,
se oggi questa situazione è preoccupante, se continueremo a
battibeccare questa situazione diventerà drammatica. Cerchiamo
di abbandonare l'ideologia, da una parte e dall'altra, cerchiamo
di abbandonare ogni tipo di pregiudizio e cerchiamo di trovare
delle soluzioni, altrimenti rischiamo di creare una ferita nel
tessuto sociale della nostra comunità che non si rimarginerà
mai".
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