La Procura della Repubblica di Como
ha notificato in queste ore l'avviso di conclusione
dell'indagine preliminare ai presunti componenti di una
organizzazione che gestiva un traffico di sostanze stupefacenti
tra il Comasco e i Balcani.
L'indagine, condotta dalla Guardia di finanza del comando
provinciale di Como a partire dal 2022, ha condotto a cinque
arresti in flagranza di reato per spaccio, al sequestro di
29mila euro, al sequestro di mezzo chilogrammo di cocaina e di
un motociclo. Quattro altre persone sono state denunciate a
piede libero. L'attività di indagine aveva preso il via nel
dicembre del 2022, dopo l'arresto di un cittadino albanese di 25
anni sorpreso nell'atto di cedere dosi di cocaina nel parcheggio
di un centro commerciale non distante dal valico doganale italo
svizzero di Ponte Chiasso.
Come basi operative, l'organizzazione utilizzava alcuni
bed&breakfast di Como, si serviva di auto a noleggio e di alcune
utenze telefoniche intestate a persone inesistenti. Tra i
clienti figurano imprenditori, professionisti e studenti
residenti in città. Le cessioni avvenivano sia presso i luoghi
di lavoro sia a domicilio, da cui il nome dell'operazione "Lario
delivery". Per non destare sospetti, all'atto delle consegne gli
spacciatori si presentavano curati e vestiti elegantemente. I
proventi venivano periodicamente inviati in Albania tramite
corrieri che viaggiavano a bordo di autobus di linea.
Sono stati segnalati alla questura di Como i titolari dei
bed&breakfast che hanno disatteso le prescrizioni in materia di
pubblica sicurezza, omettendo quindi di segnalare i nominativi
dei loro ospiti.
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