"Ho interpretato Caravaggio un anno fa come ospite della compagnia di Buenos Aires e mi sono talmente innamorato di questa opera, di questo balletto, del personaggio, di questo spettacolo con tante eccellenze italiane che era davvero un peccato non fosse stato visto in Italia. Così ho deciso di portarcelo e finalmente, dopo un po' di travaglio, ci riusciremo". Lo ha detto Roberto Bolle in un'intervista all'ANSA parlando del balletto Caravaggio di Mauro Bigonzetti, opera creata nel 2008 per lo Staatsballett Berlin diretto da Vladimir Malakhov, su musica del compositore e direttore d'orchestra Bruno Moretti, su brani di Claudio Monteverdi tratti dall'Orfeo, ma mai rappresentata in Italia.
Caravaggio debutterà come evento speciale dal 9 all'11 maggio al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, all'interno dell'87/a edizione dell'omonimo Festival, e subito dopo, dal 15 al 21 maggio, al Tam Teatro Arcimboldi di Milano. "Per me è anche un po' un esperimento, perché gli spettacoli che faccio sono o nei teatri come la Scala o i mei gala in cui invito dei primi ballerini - ha aggiunto Bolle -. In questo caso creeremo uno spettacolo con un corpo di ballo, con scene e costumi, uno spettacolo vero e proprio, ci aiuterà il Maggio Fiorentino che sarà al mio fianco".
Bolle, ambasciatore della cultura italiana nel mondo e portavoce della diffusione del balletto come forma d'arte accessibile e dedicata a tutti, danzerà nel ruolo del pittore italiano Michelangelo Merisi, di cui Bigonzetti mette in risalto la complessità della figura, celebrandone gli aspetti che compongono l'uomo e l'artista, dall'animo inquieto e travagliato. Un balletto psicologico e drammatico che, dal punto di vista drammaturgico, ha le sue "note" ricorrenti nel solo, nei duetti, terzetti e quartetti, inframmezzati da scene corali che allentano la tensione e imprimono il moto ad un'azione sostanzialmente incentrata sull'io caravaggesco. L'etoile della Scala alcuni giorni fa è stato tra gli ospiti alla presentazione milanese a Palazzo Lombardia del PhotoAnsa 2024, rispondendo ad alcune domande del direttore Luigi Contu.
Ha parlato delle sue iniziative come On Dance e il Ballo in Bianco per portare la danza al di fuori dei soliti circuiti e trasmettere 'i forti valori etici ed educativi' che rappresenta.
Bolle ha anche sottolineato il messaggio di pace dell'opera che ha inaugurato la stagione scaligera, il 7 dicembre scorso, La forza del destino di Giuseppe Verdi. "Nell'opera il destino la fa da padrone e sembra impossibile opporsi quando è avverso, incontrastabile - ha detto -, Quello che invece vorremmo nella nostra realtà è che qualcosa di più si possa fare e si faccia per cercare di rendere il mondo in cui viviamo un po' migliore, o almeno che ci sia questa volontà".
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