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Ucciso in bici, no al rito abbreviato per la compagna di Ravasio

Ucciso in bici, no al rito abbreviato per la compagna di Ravasio

Rifiutato pure ai coimputati. La famiglia di Fabio, è giusto

BUSTO ARSIZIO (VARESE), 07 gennaio 2025, 17:25

Redazione ANSA

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Niente rito abbreviato per Adilma Pereira Carneiro, accusata di essere la mente del piano ordito per assassinare il suo compagno Fabio Ravasio, travolto e ucciso lo scorso 9 agosto a Parabiago nel Milanese. Il gup del tribunale di Busto Arsizio Veronica Giacoia ha infatti rigettato la richiesta avanzata da lei, come ha rigettato l'analoga richiesta del marito della quarantanovenne Marcello Trifone, che era sulla Opel che il 9 agosto travolse e uccise la vittima mentre era in bicicletta, il figlio della donna Igor Benedito, che nella ricostruzione degli inquirenti era alla guida dell'auto, e Fabio Oliva, meccanico e presunto ultimo amante di Adilma.
    "Siamo contenti per come è andata", sono le parole pronunciate dalla madre di Ravasio, Annamaria Trentarossi, dopo l'udienza. E' uscita dall'aula stringendo i pugni e abbracciando un famigliare. La donna, con il marito Mario, si è costituita parte civile assistita dagli avvocati Barbara D'Ottavio e Francesco Arnone e dal professor Francesco Camilletti. "Il giudice ha rigettato la richiesta di ammissione al rito abbreviato - ha commentato brevemente l'avvocato D'Ottavio - Abbiamo superato il primo ostacolo per ottenere giustizia per Fabio".
    Il Gup, per accogliere la richiesta, avrebbe dovuto escludere l'aggravante della premeditazione che accusa e parti civili considerano pacificamente provata da intercettazioni e addirittura da sopralluoghi effettuati dai sodali lungo il tragitto che Ravasio avrebbe percorso il giorno dell'investimento. Il 27 gennaio, a questo punto, si aprirà per tutti gli indagati in processo davanti alla Corte d'Assise del tribunale di Busto Arsizio.
   

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