/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

A Milano due manifestazioni chiedono 'giustizia per Ramy'

A Milano due manifestazioni chiedono 'giustizia per Ramy'

Sala, le immagini del video danno un brutto segnale

MILANO, 09 gennaio 2025, 19:13

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

A Milano due manifestazioni chiedono 'giustizia per Ramy'

 "Esiste una Milano antirazzista che chiede Verità e Giustizia per Ramy e Fares!" questo lo slogan con cui le varie realtà che aderiscono al 'coordinamento antirazzista' danno appuntamento per sabato 11 gennaio alle ore 17:30 in Piazza San Babila, a Milano.

L'invito alla manifestazione è stato pubblicato sui social e hanno già aderito realtà come il centro sociale Cantiere e lo spazio mutuo soccorso, che precisano che saranno anche oggi in piazza per il corteo che partirà alle 18 da piazza XXIV maggio, lanciato dal collettivo Rebelot "per ricordare Ramy e per chiedere giustizia".

"Sono settimane ormai che Milano è oggetto di una propaganda inutile sulla "sicurezza": ma quale, ci chiediamo? Per noi - scrivono gli organizzatori del corteo di stasera sui social - sicurezza è non venir uccisi dai carabinieri per un illecito amministrativo: non erano necessari 8 km di inseguimento, bastava prendere una targa".

 

Sala, le immagini del video di Ramy danno un brutto segnale 
"Certamente le immagini danno un segnale brutto, non c'è dubbio, brutto. Però attendiamo che la giustizia faccia il suo corso". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato il video dell'inseguimento che ha portato alla morte di Ramy, il ragazzo di 19 anni del quartiere Corvetto.

"Dal mio punto di vista è chiaro che se qualcuno ha sbagliato deve pagare, sia rappresentati delle forze dell'ordine, sia un commerciante, sia un qualunque cittadino, per cui questo è un punto fondamentale", ha detto a margine della visita all'hub di prima accoglienza dei senzatetto in via Sammartini. "Voglio ringraziare un'altra volta il papà di Ramy per l'atteggiamento che oggettivamente è impeccabile", ha concluso. 

 

Gabrielli, l'inseguimento di Ramy non fatto in modo corretto 
"Se il tema è fermare una persona che sta scappando, non posso metterla in una condizione di pericolo": l'ex capo della polizia Franco Gabrielli, ora consulente alla Sicurezza del sindaco di Milano intervistato a 24 Mattino su Radio 24 ha parlato dell'inseguimento in cui è deceduto lo scorso 24 novembre Ramy Elgaml spiegando che "è ovvio che quella non è la modalità corretta con cui si conduce un inseguimento perché c'è pur sempre una targa, un veicolo".

"Esiste un principio fondamentale - ha spiegato - ed è quello della proporzionalità delle azioni che devono essere messe in campo per ottenere un determinato risultato: io posso addirittura utilizzare un'arma se è in pericolo una vita, ma se il tema è fermare una persona che sta scappando, non posso metterla in una condizione di pericolo. Questo è un elementare principio di civiltà giuridica". La vicenda, per cui sono indagati Fares Bouzidi, il ragazzo che guidava lo scooter su cui era anche Ramy, e alcuni carabinieri ha scatenato la polemica politica che Gabrielli, parlando anche di "eccessiva criminalizzazione degli operatori delle forze dell'ordine", vorrebbe frenare.

"Non ci dividiamo - ha invitato - sempre da chi fa la difesa a prescindere, che ad esempio dal mio punto di vista è un atteggiamento pericoloso perché la difesa a prescindere introduce un elemento di senso di impunità, e dall'altra l'accusa a prescindere cioè la criminalizzazione a prescindere e il fatto che le forze di polizia siano sempre o debbano essere sempre sul banco degli imputati".

 

Gen. Solazzo, dal padre di Ramy grande senso di responsabilità 
Dal padre di Ramy Elgami, il ragazzo di 19 anni morto dopo un inseguimento dei carabinieri nel novembre scorso a Milano sono venuti "grande senso di responsabilità e grande senso civico" quando ha detto di aver "fiducia nella giustizia italiana al 100%", Lo ha spiegato al Tg3 Lombardia il comandante dei carabinieri di Milano, Pierluigi Solazzo, il quale ha espresso "tutto il cordoglio dell'Arma per quanto è successo, per la malaugurata scomparsa di Ramy".

Il generale ha sottolineato che il video dell'inseguimento ripreso da una dash cam di un militare a bordo di un'altra 'gazzella' rispetto a quella il cui conducente è indagato per omicidio stradale è stato messo a disposizione dagli stessi militari, e ciò "dimostra tutta la volontà di agire in trasparenza".

"Riteniamo assolutamente necessario attendere l'esito delle indagini per poter fare qualsiasi tipo di valutazione", ha aggiunto Solazzo riguardo a eventuali provvedimenti disciplinari nei confronti dei carabinieri coinvolti nell'inchiesta: "L'Arma - ha concluso - è e sarà sempre al fianco delle comunità locali".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza