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Caso Ramy: pm, per ora resta l'accusa di omicidio stradale

Caso Ramy: pm, per ora resta l'accusa di omicidio stradale

Al momento nessun cambio imputazione in attesa fine accertamenti

MILANO, 10 gennaio 2025, 18:31

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La Procura di Milano, dopo due riunioni tra ieri e oggi e dopo l'acquisizione dei video che sono anche stati pubblicati dai media, ha deciso, al momento, di non modificare i capi di imputazione contestati nell'inchiesta sulla morte di Ramy Elgaml, tra cui l'omicidio stradale per cui sono indagati il carabiniere che guidava l'ultima macchina inseguitrice e l'amico del 19enne, Fares Bouzidi. Dopo le valutazioni sull'ipotesi di omicidio con dolo eventuale, la Procura guidata da Marcello Viola ha deciso di mantenere ferma la prima contestazione al momento, in attesa della conclusione degli accertamenti, tra cui la consulenza cinematica.
    Per ora, come deciso dopo una riunione anche oggi tra il procuratore Viola, l'aggiunta Tiziana Siciliano e i pm Marco Cirigliano e Giancarla Serafini, gli inquirenti, nell'inchiesta condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo, hanno scelto di non modificare né i capi di imputazione né il numero di indagati. Sono iscritti un carabiniere e l'amico di Ramy, che era alla guida dello scooter, per omicidio stradale e due militari (tre le pattuglie con sei militari erano all'inseguimento della moto) per frode processuale e depistaggio e favoreggiamento.
    Allo stato, per la Procura c'è la necessità di attendere la conclusione di tutti gli approfondimenti, tra cui la consulenza cinematica e dinamica sull'incidente e quelle informatiche su telefoni e dispositivi dei militari e sul cellulare del teste oculare. In sostanza, se dalle analisi emergeranno, poi, altri elementi ci sarà tempo, prima della chiusura delle indagini, per modificare le imputazioni.
    Sui filmati relativi a quanto avvenuto quella notte, in particolare quelli della dash cam di una macchina dei carabinieri, sarà effettuata anche l'esatta attribuzione di ogni voce che si sente ad ogni singolo carabiniere, tra quelli impegnati nelle auto e quelli della centrale operativa. Difficile sarà recuperare il video che sarebbe stato cancellato dal telefono del testimone, ma non impossibile, stando a quanto riferito. Il giovane teste ha raccontato che sarebbero stati i carabinieri a dirgli di cancellarlo. Si potrebbero trovare riscontri delle tracce di quella cancellazione.
    Intanto, già una prima relazione della Polizia locale agli atti, come era già emerso nelle scorse settimane, aveva indicato che ci sarebbe stato un urto tra l'auto e lo scooter nella fase finale dell'inseguimento. Entrambi i mezzi si sono schiantati all'angolo tra via Quaranta e via Ripamonti verso le 4 del 24 novembre. Nella relazione finale, la Polizia locale ha scritto, poi, in base all'analisi di uno dei 40 frame delle telecamere di sorveglianza, che la vittima "è in fase di caduta al suolo" mentre la vettura dei carabinieri "sopraggiunge in frenata". Per i legali della famiglia di Ramy e di Fares, si è trattato di uno "speronamento volontario".
   

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